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Ministro Bianchi, il buon giorno si vede dal mattino: strada pericolosa per la scuola

L'analisi di Antonio Scarpellino, segretario generale FederIstruzione.

Si, da come ha iniziato a parlare Bianchi, nuovo ministro dell’Istruzione, il buon giorno si vede dal mattino. Le sue dichiarazioni portano su di una strada molto pericolosa. Non per iniziare a polemizzare però inizio a rendermi conto che questo nuovo Governo, con il suo “Messia” (così, ormai, lo descrivono) Draghi, ci propina roba vecchia e nessuna sostanziale novità, almeno nel mondo della Scuola.

Perché nel momento nel quale un neo ministro (che comunque ha fatto parte della task force della Azzolina)
dichiara pubblicamente che vuole fare delle assunzioni temporizzate, vale a dire a tempo determinato, la
cosa non quadra.

Il discorso è sempre lo stesso: per mantenere la scuola aperta hanno bisogno dei precari; e’ chiaro ed
evidente, l’aveva capito anche l’ Azzolina, -perché probabilmente qualcuno glielo aveva sottolineato – che
mancano oltre 200mila docenti.

Adesso si parla, invece, di 120mila assunzioni che risultano chiaramente insufficienti: infatti, nelle scuole,
stanno facendo i classici salti mortali per tenere le classi coperte perché le assunzioni promesse non sono
state fatte e le nomine annuali, con queste famigerate GPS che si è inventata la Azzolina, sono un fallimento
totale.

Abbiamo docenti che sono stati assunti, sono entrati in classe, hanno incominciato un percorso educativo con
gli alunni e si sono visti licenziare perché la Azzolina ha voluto fare la corsa (posso dire del “ciuccio”?) per fare
delle graduatorie meccanizzate nuove, cosa per la quale l’Amministrazione non era attrezzata.

Le è stato detto in tutti i modi possibili ed immaginabili, ma lei voleva rinnovare, voleva fare il nuovo e il
nuovo c’è caduto addosso, perché cambiare dopo due mesi un docente che aveva iniziato un percorso
didattico e ricominciare da capo con un nuovo docente, a sua volta “in bilico”, non è esattamente né
educativo, né efficiente.

Si è verificato, addirittura, che su alcune cattedre e in alcune classi sono entrati due, tre, quattro docenti, e
quale continuità abbiamo dato agli studenti, alle studentesse e alle loro famiglie? La realtà sapete qual è?
E’ che noi continuiamo ad avere, a livello politico ed amministrativo, i cosiddetti “tecnici” che di tecnico non
hanno nulla!

Sono persone che non sanno di cosa parlano, non conoscono il loro mestiere, perché nel momento nel quale
mi continui a dire che il pomeriggio bisogna lavorare con i ragazzi significa che tu non sai cosa succede nelle
classi.

Se la Dottoressa Scala – uno dei Dirigenti Scolastici più esposto in prima linea – ad esempio, ha un docente
che si divide addirittura su tre scuole mi spieghi come lo incastro?

Mi verrebbe da dire al neo Ministro: carissimo, sbrigati, fai le assunzioni che devi fare e basta!
C’è uno scollamento, in definitiva, tra le istituzioni con quello che accade quotidianamente nelle scuole,
perché i politici che dovrebbero gestire la macchina non la conoscono.

La Preside che ho citato sopra, ha difficoltà a nominare perché le persone non si presentano, a questo punto
io da sindacalista ti dico: si può rischiare la salute in luoghi particolari, dove sappiamo perfettamente che i
contagi sono alti, per una supplenza che poi non so quanto tempo durerà? Questa è la domanda.

Perché questi posti vuoti non me li stabilizzi? Non dimentichiamo, ad esempio, che abbiamo delle graduatorie
ad esaurimento per l’infanzia che non sono state oggetto di stabilizzazione neanche dal Governo Renzi:
perché dobbiamo continuare a tenere bloccati tali insegnanti in graduatoria?

Ci sono, quindi, posti vacanti, e perché fare un concorso in Campania per Infanzia e Primaria Sostegno dopo
che mi fai oltre 800 nomine a tempo determinato per la copertura dei posti? Lo si fa per tre posti oppure
meglio non farlo proprio?

Antonio Scarpellino
Segretario Generale FederIstruzione

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