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Scuola, caro Bianchi a giugno la inviterò in classe ma lasci la cravatta a casa: farà molto caldo

Alex Corlazzoli sul Fatto Quotidiano analizza con sottile ironia l'idea del prolungamento del calendario scolastico

Alex Corazzoli, maestro e giornalista, è tornato ad analizzare le problematiche della scuola. L’allungamento dell’anno scolastico è il tema “caldo” del momento.  Si sono sollevate molte proteste in merito. Sul blog del Fatto Quotidiano, analizza, anche sottile ironia, l’idea nel ministro Patrizio Bianchi di portare il calendario fino al 30 giugno. L’invito è chiaro: Caro Bianchi venga a far lezioni da noi d’estate.

“i miei alunni – si legge tra le altre cose –  ripeteranno come un mantra: “Maestro fa caldo. Non riusciamo a portare la mascherina. Ci porti in giardino? Ma a che ora suona? Posso uscire a bere? Posso andare a respirare un attimo fuori? Ma perché siamo qui? Noi abbiamo fatto scuola tutto l’anno…”.

Sia chiaro, per ora è solo un’ipotesi, ma vale la pena parlarne da subito onde evitare il “nessuno ce l’ha detto”. Il neo ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi, dopo una settimana di lavoro a Roma, è tornato a Ferrara, con un’idea in testa: escluso il prolungamento delle lezioni per superiori e medie a causa degli esami di Stato, si potrebbe fare alla primaria per recuperare la socialità.

SCUOLA, I PATTI DI COMUNITA’

Ma c’è di più: sembra che Bianchi stia pensando a dei patti di comunità. Ecco le idee di Bianchi che dovrà condividere con tutte le comunità del mondo scolastico. Ma ci sono ancora nubi su questa decisione: non sono chiari alcuni aspetti.

La seconda: tutte le primarie a scuola ma con patti di comunità per recuperare la socialità. Anche qui un paio di dubbi. Uno: ma è proprio sicuro, ministro, che alle elementari ci sia da recuperare la socialità dal momento che abbiamo socializzato tutto l’anno? A giugno dovremo comunque mantenere distanziamento e mascherina: che socialità faremo a un metro o due di distanza? Chi coinvolgeremo del Terzo Settore nei più piccoli paesi dove c’è a malapena una Proloco e l’associazione di briscola o scopa d’assi?

La terza: scuole primarie aperte fino al 30 giugno nelle regioni dove non si è andati in classe in maniera continua o dove i presidi in autonomia lo ritengano opportuno per recuperare i gap formativi. E’ così certo, ministro, che i bambini con ritardo scolastico vivano bene questo tempo di recupero? Non sarà forse vissuta come una punizione? Una discriminazione?

Un’ultima considerazione: lo so che molti penseranno “ecco, il maestro Corlazzoli non vuol lavorare a giugno”. E’ vero: è così. A giugno non ho voglia di insegnare l’apparato digerente ai bambini, ma spero che prima o poi questo mese in cui buttiamo via il nostro prezioso tempo per la burocrazia sia invece un tempo da dedicare alla formazione – dove questa parola sia tradotta in visita ad un museo; partecipazione ad un corso; un viaggio.

Ps: caro ministro, se dovrò fare scuola a giugno sappia che la inviterò in classe. Un consiglio: la cravatta la lasci a casa, farà troppo caldo.

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