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Scuola, Scala: “Forte assenteismo dei docenti, situazione drammatica”

"Tanti docenti non accettano supplenze, ma non solo loro".

La dottoressa Giovanna Scala, dirigente scolastica dell’Istituto Isabella d’Este Caracciolo di Napoli, indirizzo moda, è intervenuta ai microfoni di Radio Amore Campania, nel corso della rubrica “La scuola va in… Bianchi“.

Queste le sue risposte alle domande del giornalista Luca Cirillo: “Da Azzolina a Bianchi, quali novità ci attendiamo? La speranza per gli operatori della scuola è quella che ci sia veramente un momento di riflessione importante, ma importante nel senso di una rivoluzione di quelli che sono stati fin ora i paradigmi sui quali la scuola si è mossa in questi anni. Spero e penso di essere in questo momento la voce di tutti gli operatori della scuola che sognano un rinnovamento”.

I DOCENTI HANNO PAURA DI CONTAGIARSI?

“Il mio appello è semplice: chiedo rispetto da parte delle istituzioni per il lavoro svolto dai dirigenti e dal personale della scuola.

Questo rispetto sicuramente deve nascere dalla consapevolezza di un governo, di una gestione che forse a volte si dimentica che i tavoli tecnici sono importantissimi per dare delle indicazioni pertinenti, precise, puntali, ad una organizzazione quotidiana che è lontana da quello che potrebbe essere un pensiero, una logica che spinge i rappresentanti istituzionali del momento.

Attualmente noi dirigenti viviamo una dimensione drammatica perché c’è un assenteismo fortissimo”.

“Ovviamente il Covid non si può negare. Ci sono docenti che non accettano supplenze, ma non parliamo solamente di docenti, anche per il personale ATA è la stessa cosa. Ancora oggi c’è un personale che rifiuta di lavorare, alle convocazioni non sono presenti. Il disagio mio rappresenta un po’ il disagio di tutti.

Sento di sottolineare ancora  volta l’importanza di non ritirarsi in trincea, ma di assolvere al nostro ruolo sociale in questo momento storico che vive l’Italia e il mondo, con la scuola che sta sopperendo a delle mancanze che dovrebbero essere riempite da un welfare diverso”, ha concluso la dottoressa Scala.

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