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Zampa (PD) insiste: “Se i docenti si rifiutano, il vaccino anti-covid potrebbe diventare obbligatorio”

La sottosegretaria alla Salute: "Non si può restare in una Rsa e mettere a rischio la salute altrui"

Vaccini obbligatori per i docenti e dipendenti pubblici, una polemica infinita. A mettere benzina sul fuoco ci pensa  La sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa (Partito Democratico) iche insiste: per docenti e dipendenti pubblici il vaccino anti-Covid, le cui prime dosi sono appena giunte in Italia, dovrebbe essere obbligatorio.

“In questo momento cominciare a parlare di obbligo farebbe un danno” ma “credo che fare il vaccino debba essere una precondizione per chi lavora nel pubblico”, ha detto il sottosegretario durante la trasmissione Agorà su Rai 3.

OBBLIGATORIETA’ IN CASO DI RIFIUTO

Zampa ha detto che non si dovrebbe trattare di una disposizione immediata, ma da introdurre in caso di rifiuto e di ostinazione a non sottoporsi alla vaccinazione.

“Dobbiamo avere la pazienza di spiegare. La campagna di comunicazione – ha proseguito Zampa – è in partenza e sui siti di Iss, Ministero e Aifa si possono trovare fonti corrette per informarsi”.

Tuttavia, dice la sottosegretaria, “se ci rendessimo conto che c’è un rifiuto che non si riesce a superare credo andrebbe considerato l’obbligo. Non si può stare in una Rsa, dove dovresti lavorare per la salute delle persone ospitate, e mettere la loro salute a rischio”.

Poi Zampa si sofferma sul settore dell’Istruzione: “Abbiamo deciso che a scuola chi non è vaccinato non può andare, credo valga anche per operatori sanitari e insegnanti”.

Qualora il progetto della sottosegretaria dovesse trasformarsi in una norma, che obbligherebbe il personale docente a vaccinarsi, è probabile che parte della categoria non digerirebbe volentieri il provvedimento.

 

 

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