Il vero docente non lavora 18 ore, insegnare è un mestiere senza tempo
Il vero docente non lavora 18 ore, insegnare è un mestiere senza tempo – di Maria Gallelli, insegnante di italiano in una scuola media
tratto da Famiglia Cristiana (16/03/2015)
La sala professori di una scuola è un piccolo mondo. Parlano i docenti anche quando stanno zitti, le loro letture, le borse che portano in classe. Ma, soprattutto, i ragazzi che li vengono a cercare, i genitori che arrivano anche fuori orario perché sanno di trovarli lì senza orologio.
DOCENTE E SALA PROFESSORI
La sala professori dice di un mondo vario, fatto di persone diverse, di libri nuovi appena arrivati e osservati con cura ma anche di fotocopie sgualcite dell’anno prima ancora a riempire un unico cassetto. È per questo, pensano in tanti, che circa 1300 euro nette al mese per le 18 ore di lavoro di chi finisce e scappa bastano e avanzano, con due mesi di ferie d‘estate, e pure Natale e Pasqua a casa.
Ma chi lavora solo 18 ore? Praticamente quasi nessuno. Se non altro perché occorre aggiungere le riunioni al pomeriggio, i consigli di classe, i collegi dei docenti, la consegna pagelle e così via. C’è chi scappa appena finisce, è vero. E non sempre va a casa a correggere i compiti, a leggere un libro, a preparare una lezione, o magari ad arrotondare suo malgrado perché con le 1300 euro circa mensili non può pagare la rata del mutuo o gli asili dei figli. Ma questa è un’altra storia. Una storia di coscienza individuale e di mancato controllo sulla qualità del lavoro svolto.
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