Cronaca

Azzolina: “Entro 7 giorni completata la nomina dei supplenti annuali”. Ma la Cisl contesta i dati

Verrà completata entro la prossima settimana la nomina dei supplenti annuali da parte degli uffici scolastici territoriali. Poi bisognerà nominare il cosiddetto ‘organico Covid’, che è personale in più – docente, tecnico e ausiliario –  a tempo determinato, per garantire il distanziamento e le compresenze, soprattutto nella scuola dell’infanzia e primaria, e che verrà nominato dai dirigenti scolastici. E’ quello che si apprende dal ministero dell’Istruzione – scrive l’Ansa. I sindacati però contestano questa ricostruzione: per la Cisl è stato nominato finora meno del 50% del personale precario e si è in ritardo rispetto agli anni scorsi.

“Oggi in piazza con le famiglie; sarà una parte importante di un percorso che intendiamo proseguire per condividere le nostre preoccupazioni e promuovere azioni con le tante associazioni e reti che oggi non ci sono ma che sappiamo hanno mostrato molto interesse per la scuola e i suoi tanti problemi. Oggi dedicherei questa giornata alle famiglie dei disabili che speravano di ritrovare un barlume di normalità con la riapertura delle scuole. Purtroppo non è così!”. Lo dice la segretaria della Cisl scuola Maddalena Gissi che fornisce questi numeri: sono 259.757 i disabili che frequentano le nostre scuole e per loro ci sono quasi 200.000 insegnanti,il 52% sono precari.  “In questi giorni , tra ritardi e Graduatorie provinciali sbagliate, i più fragili soffrono ancora di più. In un anno Covid , l’ideologia ha vinto sul buon senso e sulla sensibilità. Si pensa a forme selettive di reclutamento per apparire come i detentori della qualità ma nel frattempo si trascurano i problemi reali di chi vive una condizione di sofferenza che non può essere acuita dalla indifferenza politica”, prosegue Gissi secondo la quale su 21.000 posti vacanti, è stata possibile l’assunzione di sole 1.657 unità, il tutto per mancanza di candidati.

“E questa storia continuerà nei prossimi anni nell’ignavia di tanti che non guardano alla scuole come luogo di cittadinanza ma come centro di costo. Lo diciamo da tempo: il reclutamento e la partita degli organici deve avere interlocutori interessati al futuro e più impegnati sul fronte delle riforme sostenibili e vicine si problemi di famiglie e studenti”, conclude.

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