Cronaca

I banchi monoposto sono in ritardo: a Roma una soluzione clamorosa per superare il problema

I nuovi banchi monoposto tardano ad arrivare e allora c’è chi si ingegna a trovare valide soluzioni alternative. Mettendo a frutto ingegno e senza troppi intoppi. In fondo basta tagliare in due gli attuali banchi. Un’idea banale venuta ad un insegnante dell’istituto comprensivo Elisa Scala, tre scuole elementari, una media e una dell’infanzia nella periferia di Roma. Stanchi dei ritardi del governo, un prof di Tecnologia, nell’affrontare la questione con la preside, ha aguzzato l’ingegno: tagliare a metà quelli esistenti. Si chiama Roberto Roccatelli e della scuola è anche responsabile del FabLad, una officina digitale e punto di riferimento culturale dell’area. Sulla scia delle indicazioni del ministero dell’Istruzione, ha proposto di tagliare in due quelli esistenti anche perché «l’idea di buttare via banchi nuovi ci sembrava folle».

La scuola, infatti, è nuova, ha aperto appena cinque anni. «Riciclare, muovendo l’economia locale ci è sembrata la cosa più semplice da fare. Ci siamo subito mossi sul territorio, chiedendo preventivi», ha raccontato il prof a Repubblica. La scelta è infine caduta su una falegnameria locale chiusa per Covid e “riaperta” per Covid. Ogni banco ricilcato è costato 34 euro. Un euro meno del più economico dei monoposto in commercio, ma con un valore aggiunto altissimo se si pensa ai benefici per l’ambiente.

Quello romano è un esempio che basta a risollevare una categoria, fatta di presidi e insegnanti, fino a ieri ignorata o paragonata a svogliati impiegati statali in attesa dello stipendio, ma che ora si sta prendendo la sua rivincita. Da viale Trastevere, infatti, più che indicazioni opache non arriva granché. La sola certezza è quella di aver “scaricato” sui presidi ogni responsabilità e pure sulle famiglie, chiamate, per esempio, a misurare la temperatura ai propri figli (non può farlo la scuola?). Insomma, il successo del rientro è tutto nelle mani di dirigenti e corpo docente che, avendo pieni poteri, potranno finalmente dimostrare quanto valgono.

Leggi qui altre notizie su OggiScuola

Seguici anche sulla nostra pagina social Facebook e sul profilo ufficiale Twitter

Articoli correlati

Back to top button