Opinioni

Recalcati agli insegnanti: “La scuola non può essere solo scrutini. Essere presenti è il primo principio della cura”

Interessante intervento dello psicanalista Massimo Recalcati sul rapporto tra scuola e famiglia nel tempo attuale. “Noi abbiamo dimenticato i nessi profondi tra i concetti di scuola e cura e sempre di più associamo la scuola all’azienda. La missione della scuola e’ istituire processi di formazione, cioè dare forma generativa alla vita” spiega Recalcati rivolgendosi principalmente agli studenti.

“E’ cosi’ in ogni pratica di cura- prosegue- Anche ricostruire un ponte è pratica di cura perché ci vuole attenzione e ridà forma alla vita. Dove c’è cultura c’è amore per la vita perché la cultura emancipa la vita dalla cultura di morte. E ricordatevi che la scuola non può’ essere solo scrutini Quando un insegnante ha mezza classe insufficiente deve interrogarsi su come sia stata la sua azione didattica” ha proseguito lo psicanalista. “Primo effetto della caduta del ponte e’ esasperazione del senso di solitudine. Non ci sentiamo più in contatto con gli altri. Ma la cultura e’ un grande strumento di apertura, di allargamento degli orizzonti. I libri sono esperienza di vita che ci aprono al mondo. Il libro tiene aperto l’orizzonte del mondo perciò coincide con la vita, non e’ il suo contrario. Tra libri e vita c’e’ un ponte”.

Recalcati continua citando il “di Camus che racconta di una grande tragedia, un paese colpito dalla peste. A tutti voi colpiti dalla tragedia del ponte dico che la prima cosa da fare di fronte a una tragedia e’ restare. La forma più radicale di cura in una comunità e’ restare. Essere presenti e’ il primo principio della cura”.

I PRINCIPI DELLA CURA

“Il secondo principio- spiega Recalcati-  è non confondere il volto con il numero, e penso alla quotidianità didattica. Siamo in un tempo in cui la cattiva cultura della medicalizzazione della vita ha invaso la scuola . Linguaggio economicistico e iper diagnostico sono entrate nella nostra scuola . Quanti studenti sono definiti iperattivi, o con deficit o con disturbi alimentari. No, sono nomi propri di persone, non diagnosi. Nella memoria del nome c’e’ un principio attivo della cura” ha spiegato Recalcati, facendo riferimento agli ammonimenti di papa Francesco sul considerare i migranti come storie e non come numeri.

“Il terzo principio- ha aggiunto- e’ coltivare la divergenza nella scuola , non dobbiamo raddrizzare gli alunni. Per esempio, a uno studente che ha 10 in lettere e una insufficienza in matematica, il docente di matematica deve dare 6, cioe’ deve accentuare la differenza, non imporre un raddrizzamento. Questa e’ una riforma che si puo’ fare, la propongo ai dirigenti”.

E infine, ha concluso lo psicanalista “noi essere umani siamo fatti per nascere piu’ volte. È sempre possibile ricominciare”.

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