News

Castiglione d’Adda: 40 positivi asintomatici su 60 test. Una scoperta fondamentale

I cittadini di Castiglione d’Adda, comune del Lodigiano di 4mila abitanti che si trovava all’interno della prima zona rossa, sono diventati un caso di studio. Tutto è partito da uno screening effettuato pochi giorni fa all’ospedale di Codogno su una parte dei 130 donatori attivi della sezione cittadina Avis. Su 60 persone sottoposte a controllo, 40 sono risultate positive al Covid-19, anche se senza sintomi e quindi totalmente inconsapevoli di essere portatori del virus. Intanto continuavano a circolare – ignari – nella cittadina di Castiglione d’Adda.

Contagiati in movimento

Chi ha scoperto di aver contratto il virus ora è in quarantena, ciascuna al proprio domicilio. Fino a qualche giorno fa, non sapendo di avere il Coronavirus, ha però continuato a circolare liberamente, pur nel rispetto delle norme, e qualcuno sarebbe andato anche al lavoro, con rischi enormi per gli altri. La scoperta di Castiglione d’Adda ha però incuriosito gli studiosi perché permetterebbe di prelevare sacche di plasma da queste persone da utilizzare per curare i malati. Per questo le iniziative come lo screening dei donatori Avis nei territori maggiormente colpiti continueranno.

La sperimentazione

A breve infatti, dopo Castiglione d’Adda, si inizierà anche per coloro che sono iscritti alla sede di Codogno (circa 1200) e quella di Casalpusterlengo. L’obiettivo è quello di scovare coloro che hanno contratto, anche in maniera asintomatica, il virus. A confermare l’interesse per il caso di Castiglione d’Adda, Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano. “È quasi pronto il protocollo studiato con il sindaco, lo presenteremo in Regione già lunedì”, spiega. “Facciamo contestualmente anche i tamponi e se si riscontrasse qualche utente positivo ovviamente sarà l’Ats a contattare il paziente – ha spiegato il presidente e direttore sanitario dell’Avis di Codogno, Mario Grazioli–. Occorre precisare però che gli esami non sono rivolti a tutti, ma solo ai donatori. Ne riusciamo a fare trenta al giorno, tutti all’interno del centro trasfusionale dell’ospedale”. Intanto la sperimentazione sui pazienti di terapia intensiva del plasma donato dagli ex positivi è già stata avviata in diversi ospedali, fra i quali il San Matteo di Pavia. Tutto grazie al caso di Castiglione d’Adda.

ANCHE QUESTE NOTIZIE SU OGGISCUOLA

Coronavirus, rischi per Concorsi, sospensione della didattica e validità anno scolastico. Miur incerto

Azzolina: “Task force per la didattica a distanza”

Prof non si arrende al coronavirus: convoca gli alunni su Facebook e tiene la lezione di matematica

Attenzione alla ricaduta: il Coronavirus e il rischio recidiva

Piero Angela: “Perché bisogna evitare la psicosi collettiva”

Coronavirus. Rischio per la didattica e per i concorsi: cosa succede ora

Carta del Docente: disponibile il nuovo bonus. Indicazioni tecniche per le iscrizioni 2019/2020

Elogio della lezione frontale: “Didattica è sentire che ciò che si conosce arrivi agli alunni senza sforzo”

Scuola. Se l’alunno si fa male nell’istituto, l’insegnante è obbligato ad accompagnarlo in ambulanza

Leggi qui altre notizie su OggiScuola

Seguici anche sulla nostra pagina social Facebook

Articoli correlati

Back to top button