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Concorso presidi, lo scandalo: “Un quinto degli scritti alterato”

"A dirigere gli istituti non ci sono i migliori"

Si grida allo scandalo. Con l’accesso agli atti dello scorso 28 aprile, i candidati sconfitti al concorso per dirigenti scolastici del 2017 sono riusciti ad acquisire i testi scritti di tutti i 2.900 vincitori e i 500 idonei della prova. Scoprendo, ora sostengono, che un quinto presentano anomalie e alterazioni.

La nota difensiva

Così hanno consegnato alla Procura di Roma le prove scritte attraverso avvocati. E’ la prima volta che tutti i compiti di quel bando vengono rilasciati dal ministero dell’Istruzione, dopo un lungo periodo – proprio sotto il governo di Lucia Azzolina, che ha partecipato al concorso risultando idonea – di opposizione alla loro resa pubblica. “Dall’analisi dei compiti – si legge nella nota difensiva – sono emerse alcune irregolarità nell’assegnazione dei punteggi alle singole risposte, che hanno sicuramente influito sull’esito della procedura concorsuale”. La soglia di sbarramento della prova scritta, che determinava l’accesso all’orale, era di 70/100.

Gli esempi

A proposito della necessità, esplicitata, di citare il quadro normativo di riferimento nelle risposte, 461 compiti non mostrano alcuna citazione. Eppure prendono punteggio. Senza questa valutazione, assegnata arbitrariamente secondo i ricorrenti, 145 candidati non avrebbero superato la soglia minima né avuto accesso all’orale. In altri casi, sostiene l’esposto, sono stati assegnati punteggi illegittimi, in quanto superiori al massimo previsto. In questo caso, senza il surplus, 106 candidati non sarebbero passati alla prova orale. Ci sono, quindi, 124 griglie con punteggi errati. Di queste, 18 ottengono una valutazione superiore al massimo attribuibile.

 

La contestazione sul concorso

In tutto, la contestazione riguarda 705 atti, poco più di un quinto del totale. L’esposto, consegnato il 25 novembre scorso, chiede all’autorità giudiziaria – la Procura di Roma sul concoRso presidi 2017 ha già in corso un’inchiesta – “se ravvisa nuovi estremi di reato”. Gli esclusi dei comitato ricorrente scrivono: “Il concorso 2017 non ha messo in cattedra i presidi migliori e adesso leggiamo della volontà del ministero dell’Istruzione di indire un nuovo bando per l’arruolamento di dirigenti scolastici. Il ministro Patrizio Bianchi si appresta a nuove spese pubbliche quando dovrebbe riprendere in mano una procedura selettiva ingiusta e parziale, connotata da oggettive e documentate criticità”.

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