Il report sul disagio giovanile è allarmante: il 70% dei bambini ha problemi psicologici
L’Istituto Piepoli, per conto del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (Cnop) ha realizzato un report sulla situazione di disagio vissuta dai giovani e sull’attività degli Psicologi scolastici.
I risultati ricordano che l’emergenza sanitaria rappresenta un vero e proprio allarme da non sottovalutare perchè i dati raccolti confermano quanto sino ad ora era già stato osservato: la pandemia ha influito negativamente sulla crescita psicofisica di ragazzi ed adolescenti.
Il progetto del report rientra tra le iniziative sviluppate nell’ambito del Protocollo Cnop-Ministero dell’Istruzione attivato a settembre 2020.
E’ stato grazie a tale Protocollo che, tra le altre cose, sono stati attivati servizi di psicologia scolastica in circa 6mila scuole italiane.
In particolare, il supporto psicologico ha previsto interventi come:
- sostegno agli studenti (33% attività svolta)
- consulenza all’organizzazione scolastica (28%)
- supporto al personale (22%)
- supporto alle famiglie (17%).
I soggetti che hanno usufruito del servizio di ascolto e sostegno sono stati circa un milione.
I DATI DEL REPORT CNOP
Il 70% dei bambini ha problemi psicologici
Da quanto si legge nel Report, in Italia “sei bambini su dieci sotto i sei anni e sette su dieci sopra i sei anni mostrano problemi psico-comportamentali con il rischio di sviluppare disturbi più severi tre volte maggiore rispetto al pre-pandemia”
Inoltre, il Centro studi Cnop ha effettuato lo scorso 21 giugno, sempre tramite l’Istituto Piepoli, un sondaggio sulla popolazione che mostra come
l’81% degli italiani chieda lo psicologo scolastico, quota che sale al 94% nella fascia d’età 15-18 anni.
Secondo gli intervistati le attività più importanti sono ascolto e sostegno (54%), prevenzione del disagio (41%), supporto alle famiglie (29%), consulenza al sistema scuola nel suo complesso e supporto ai docenti (18%).
Tra gli studenti (15-18 anni) sette su dieci scelgono la voce «ascolto e sostegno», evidenziando così il bisogno di comunicare.
“Si tratta di dati significativi che evidenziano come la presenza di uno sportello psicologico a scuola aiuti alunni e studenti a prendere coscienza di eventuali disagi prima e a chiedere aiuto poi – ha sottolineato Antonello Giannelli, presidente nazionale Anp, Associazione nazionale presidi.