Tutti lo vogliono. Lo Sputnik è il più richiesto dei vaccini. L’emergenza dei sieri sta esplodendo in tutta Europa. In primo piano, quindi, torna il dibattito sul siero russo. Un vaccino quello prodotto da Mosca che “sta funzionando molto bene contro le nuove varianti del coronavirus, comprese quella inglese e quella sudafricana”. L’affermazione è di Denis Logunov, vicedirettore dell’Istituto Gamaleya di Mosca, che ha prodotto il siero.
Sono già 38 i Paesi nel mondo – come evidenzia il Quotidiano.net ad aver approvato l’uso dello Sputnik V. Anche se i contatti sono stati avviati da tempo, in Europa manca ancora l’autorizzazione da parte dell’Agenzia europea del farmaco (Ema), un passaggio inevitabile per renderlo acquistabile dall’Ue, su cui sono aumentate le pressioni dopo che la rivista Lancet, sulla base degli studi clinici effettuati, ha pubblicato uno studio che conferma l’efficacia di Sputnik V al al 92%.
La lentezza nelle procedure europee per l’approvazione ha scatenato le proteste e la mossa dell’Ungheria. Il primo paese Ue ad aver autorizzato autonomamente la somministrazione del vaccino russo. Su iniziativa austriaca, ieri c’è stata una telefonata tra il presidente Vladimir Putin e il cancelliere Sebastian Kurz. In cui i due leader hanno parlato di un possibile invio a Vienna del vaccino e di un’eventuale produzione congiunta del siero.
Mosca sostiene di aver già presentato la fatidica domanda per ottenere l’ok, mentre l’Europa dice che non è vero e, attraverso le parole della presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, ha criticato le autorità russe.