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Vaccini, la stretta di Draghi: vuole produrli in Italia e chiede impegno delle industrie

Il premier sta accelerando. Giorgetti ha chiamato Farmaindustria per trovare la svolta

I vaccini sono una priorità per Mario Draghi. L’attenzione, secondo quanto riporta il Sole24ore, è ora  tutta concentrata anche sulla campagna vaccinale. Occorre garantire contemporaneamente un’accelerazione nelle approvazioni da parte dell’Ema che deve dare il via libera anche su stabilimenti e macchinari. Draghi ha anticipato che se ne occuperà personalmente.

VACCINI, GIOVEDI’ CONSIGLIO EUROPEO

Il presidente del Consiglio ne ha parlato anche al telefono con la cancelliera tedesca Angela Merkel in vista del Consiglio europeo di giovedì 25 e venerdì 26 febbraio che dovrebbe licenziare il nuovo progetto europeo per la campagna di vaccinazione. L’obiettivo è arrivare a una stretta collaborazione tra Paesi in modo da aumentare il numero delle vaccinazioni e anticipare i tempi della ripresa. Lotta al Covid e rilancio economico vanno infatti di pari passo.

GIORGETTI CHIAMA FARMAINDUSTRIA

Nel frattempo spetterà al ministro dello Sviluppo verificare quanto e soprattutto cosa si possa produrre in Italia. Giancarlo Giorgetti giovedì 25 febbraio vedrà Farmindustria per entrare nel merito. E capire se ci sono le condizioni per produrre i vaccini. Oppure per limitarsi al cosiddetto infialamento delle dosi da somministrare.

Iniziativa dunque passata al ministero, in nome delle competenze di settore, mentre finora era stato il commissario Domenico Arcuri a coordinare anche aspetti industriali dell’emergenza ad esempio per la produzione di mascherine.
Sempre Giorgetti lo stesso giorno parteciperà al Consiglio Ue per la competitività aperto dal commissario al Mercato interno Thierry Breton che guiderà la task force europea sui vaccini.

IL GABINETTO DI GUERRA ANTI COVID

Anche in Italia Draghi ha costituito un “gabinetto di guerra” anti Covid presieduto dallo stesso premier e dove sono rappresentati tutti i partiti della maggioranza: Giorgetti per la Lega, i ministri di Salute e Affari regionali, Speranza (Leu) e Gelmini (Fi), e i colleghi dei Beni culturali e dell’Agricoltura, Franceschini (Pd) e Patuanelli (M5s). Da una riunione svolta sabato 20 febbraio è partita l’iniziativa di Giorgetti che va inquadrata nel nuovo contesto europeo.

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