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Graduatorie ATA terza fascia apertura e aggiornamento probabile a marzo: ecco i contenuti della bozza

Il Ministero ha presentato ai sindacati il progetto per le graduatorie d'istituto che ricalca i precedenti decreti degli scorsi anni

l Ministero dell’istruzione ha presentato ai sindacati La bozza ministeriale per l’aggiornamento della terza fascia

delle Graduatorie d’Istituto per il personale ATA ricalca in linea di massima i precedenti decreti degli scorsi anni,

probabile la presentazione delle domande in primavera.

Una novità è rappresentata dalla presentazione telematica della domanda, tramite Istanze online.

Le proposte del sindacato ANIEF

“Ma serve un “aggiornamento” vero e non solo formale – chiarisce Martino Todaro del gruppo ATA nazionale

Anief – le graduatorie di terza fascia ATA hanno bisogno di procedure più snelle per sgravare le segreterie

scolastiche già oberate dalle troppe incombenze e abbiamo proposto delle novità non indifferenti sulla gestione

di queste graduatorie: aggiornamento annuale dei punteggi, inserimento diretto nella prima fascia G.I. in caso di

cambio provincia e regole certe per la valutazione del titolo di accesso in caso di possesso di più titoli utili. Per noi queste sono delle novità necessarie e indispensabili”.

Nel periodo di aggiornamento delle graduatorie ATA, infatti, ogni candidato presente in prima fascia, che vuole trasferirsi nella terza fascia di un’altra Provincia, deve prima cancellarsi dalla precedente prima fascia e attendere 4 o 5 mesi per poi rientrare, solo successivamente, nella prima fascia della nuova provincia grazie all’aggiornamento della graduatoria “24 mesi”.

“È una procedura farraginosa – continua il delegato Anief – che non fa bene a nessuno e rallenta tutta la procedura, sarebbe il caso di allineare i cambi di provincia del personale ATA immediatamente per garantire ai lavoratori continuità nella possibilità di ottenere incarichi lunghi di supplenza. In caso di più titoli utili per l’accesso al medesimo profilo – continua Todaro – abbiamo chiesto di mettere nero su bianco nel decreto ministeriale di prossima emanazione che l’amministrazione deve sempre valutare quello più favorevole per il candidato e attribuire, dunque, il miglior punteggio possibile. Questo è indispensabile per evitare disparità di valutazione e trattamento dei candidati e per garantire l’imparzialità dell’azione amministrativa”.

Proposto dall’Anief, anche, l’inserimento come titolo utile all’accesso per il profilo di Collaboratore Scolastico, dell’attestato di maturità ottenuto a seguito di corso quinquennale facilitato. “In tal modo potranno accedere al profilo di Collaboratore Scolastico – conclude il delegato Anief – coloro che sono in possesso di licenza media e attestato di maturità ottenuto a seguito di percorso quinquennale facilitato poiché DSA, BES o con disabilità certificata. Non dimentichiamo che tale attestato è assolutamente utile per l’accesso all’università e deve poter essere utilizzato anche per l’accesso al mondo del lavoro”.

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