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Sintomi e contagiosità: cosa sappiamo sul virus e i bimbi

Sintomi e contagiosità. Il Corriere della Sera fa il punto sulle informazioni verificate che sappiamo ad oggi sul Coronavirus. Informazioni decisive per gestire la riapertura delle scuole e prendere le dovute precauzioni. Un riassunto di 5 domande e risposte per capire come comportarci con l’emergenza Covid.

Crescita dei contagi

Da ciò che sappiamo su sintomi e contagiosità del virus, spiega il Corriere, che c’è da aspettarsi comunque una crescita dei contagi. “È inevitabile – commenta Angelo Ravelli dell’ospedale Gaslini di Genova – che ci siano più casi di contagio tra alunni e insegnanti”. Serve collaborazione, rispettare tutte le misure a partire dalle mascherine e che i genitori collaborino misurando ogni mattina la febbre ai propri figli. Anche con poche linee di febbre i bambini non devono andare a scuola. Sintomi e contagiosità hanno una relazione importantissma.

Covid ed età

I bambini non sono immuni al virus. Il quadro su sintomi e contagiosità è inverso: mostrano meno sintomi, ma sono comunque contagiosi. Sotto i 20 anni la suscettibilità del virus è dimezzata e sotto i 10 anni ci si ammala ancora meno. Il problema è che tra gli 0-18 anni ad oggi ci sono oltre il 10% dei contagiati, ma il 70% risulta asintomatico. Non mostrare sintomi non significa però non essere contagiosi.

Bimbi contagiosi come gli adulti?

“Esistono molti studi sulle alte cariche virali dei bambini – spiega Ravelli del Gaslini – ma non c’è dimostrazione per ora che siano in grado di trasmettere il virus alla stessa velocità degli adulti”. I dati su sintomi e contagiosità dei bambini sono al momento incerti. Ci sono studi che dimostrano come possano essere molto contagiosi e altri il contrario. Ecco, su questo non ci sono assolutamente certezza. Vige, ovviamente, il principio di precauzione.

Piccoli asintomatici trasmettono il virus

Anche bimbi asintomatici possono trasmettere il virus, soprattutto nei due giorni precedenti alla eventuale insorgenza dei primi sintomi, anche lievi. Su questi dati di sintomi e contagiosità c’è più chiarezza. Ovviamente un asintomatico tossisce e starnutisce meno, diffondendo così anche meno particelle infette nell’aria. Con la mascherina indossata la riduzione dei rischi sulla trasmissibilità è sostanziale.

Come comportarci?

“Invito al buon senso da parte di tutti – spiega Ravelli – e comunque i bambini hanno un ruolo minore nella trasmissione del virus che è più forte in ambito familiare”. “A casa – continua il medico – non possiamo tenerci la mascherina. Serve però precauzione con i nonni che è preferibile incontrare con la mascherina”.

 

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