Cronaca

Decreto rilancio è legge: per 50.000 precari rischio licenziamento senza giusta causa e nessun indennizzo

Decreto rilancio è legge: per 50.000 precari rischio licenziamento senza giusta causa e nessun indennizzo.

Il decreto rilancio è legge. Il testo ha ottenuto il via libera definitivo al Senato dove era stata posta la questione di fiducia. Si tratta di un testo molto articolato che in un punto riguardante il personale scolastico ha già creato molte polemiche. Si tratta dell’articolo che riguarda l’assunzione a tempo determinato di docenti e Ata. Infatti nel piano per la ripartenza in sicurezza della Scuola il governo ha previsto un cospicuo numero di assunzione a termine. Si potrà, infatti, derogare al numero minimo e massimo di alunni per classe, dal momento che le misure di distanziamento fisico comporteranno un lavoro con gruppi più esigui di studenti. A tal fine si potrà anche assumere nuovo personale docente e ATA a tempo determinato, proprio per garantire un numero adeguato di operatori a disposizione di ogni classe.

Si potranno, quindi, attivare ulteriori posti di incarichi temporanei di personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA) a tempo determinato dalla data di inizio delle lezioni o dalla presa di servizio fino al termine delle lezioni, non disponibili per le assegnazioni e le utilizzazioni di durata temporanea. C’è però un passaggio incriminato. Infatti, in caso di sospensione dell’attività in presenza, i relativi contratti di lavoro si intendono risolti per giusta causa, senza diritto ad alcun indennizzo.

Il sottosegretario all’Istruzione Peppe De Cristofaro, è stato tra i primi a chiedere la cancellazione del passaggio. Come lui esponenti della maggioranza hanno preso posizione in tal senso. Eppure l’articolo è passato indenne ed è diventato parte della legge. Con tanti saluti per i precari che, in caso di lockdown, perderanno il posto di lavoro e il diritto a un indennizzo. Viene, comunque, da chiedersi chi, poi, proseguirà nella didattica, seppur a distanza, con il licenziamento dei precari. In definitiva essi seguirebbero un proprio percorso didattico con classi, in qualche modo, autonome. Insomma licenziarli sarà facile con la legge, non indennizzarli ancora più semplice, ma sostituirli potrebbe rivelarsi molto complesso.

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