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Universitari che insegnano, il ministero accelera: bastano 150 crediti formativi per le supplenze. Perplesso il Cspi

Universitari che insegnano, il ministero accelera: bastano 150 crediti formativi per le supplenze. Perplesso il Cspi.

Universitari che insegnano, potrebbe non essere una semplice ipotesi, anzi. La decisione del ministero dell’Istruzione di dare agli studenti in Scienze della formazione primaria la possibilità di effettuare supplenze nella scuola primaria e dell’infanzia attraverso le nuove Graduatorie provinciali per le supplenze è destinata a provocare un piccolo terremoto nel mondo dell’Istruzione. Gli studenti universitari di Scienze della formazione primaria si ritroveranno in una seconda fascia, a patto che abbiamo acquisito – entro il termine di presentazione dell’istanza – almeno 150 crediti formativi su 300 (al terzo anno di corso), 200 Cfu (al quarto anno) e 250 Cfu (al quinto anno).

Perplesso il Consiglio superiore della pubblica istruzione, presieduto da Francesco Scrima, ex segretario generale Cisl. Il Cspi, “pur riconoscendo la fase di emergenza straordinaria” ha detto di ritenere “opportuno che si predisponga, in via temporanea, un elenco graduato provinciale distinto dal resto delle graduatorie che debbono restare riservate agli aspiranti che sono in possesso del titolo di studio. In tale elenco comunque sarebbe opportuno inserire gli studenti del V anno, in possesso di un numero di crediti formativi non inferiore a 240”. Quindi, per il Cspi si dovrebbero introdurre nelle nuove Gps solo i laureandi.

Dagli stessi ambienti universitari sarebbe trapelato qualche dubbio, perché l’accreditamento a svolgere le supplenze già dal terzo anno di corso, quindi anche ad uno studente di 21 anni a metà percorso accademico, disincentiverebbe il raggiungimento a conseguire la laurea in tempi regolari e quindi l’aumento degli studenti fuori corso.

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