Parole in disuso: il verbo “trasecolare”. Significato e contesti in cui si utilizza(va)
Il verbo “trasecolare” evoca immediatamente un senso di antichità e di ricercatezza, sovente ai limiti del grottesco. Tanto è vero che, come riporta la Treccani, viene utilizzato spesso in maniera enfatica o addirittura ironica. Letteralmente, la parola significa “Essere fuori di sé per grande meraviglia o stupore”.
Il termine deriva da “secolo”, da intendersi però non come unità di misura del tempo (100 anni) ma come il tempo presente stesso e, di conseguenza, la vita in generale. Questa accezione deriva dalla tradizione biblico-cristiana, dove il latino saeculum è stato utilizzato per rendere il grecoαἰών, calco a sua volta dell’ebraico, che identifica la “vita terrena; mondo”.
Trasecolare: uscire dal secolo
Il “secolo” così inteso viene utilizzato quasi sempre in contrapposizione al secolo futuro, cioè la vita ultraterrena, o alla vita dopo la conversione. Nelle fonti, infatti, san Francesco D’Assisi indica come l’uscita dal “secolo” il momento in cui ha deciso di cambiare vita, spogliandosi dei suoi averi terreni per vivere in “sorella povertà”.
“E allontanandomi da loro, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza dell’anima e del corpo. E in seguito, stetti un poco e uscii dal secolo (Test 1-3, in Fonti Francescane, num. 110)”
Da qui l’accezione di trasecolare intesa come “uscita dal secolo” intesa come abbandono del tempo presente, della vita dell’intelletto. Quasi un venir meno. Tanto è vero che è attestata anche l’espressione “esser fuori del secolo” ossia “aver perduto l’intelletto”.
PH Credits: Skuola.net
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