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Scuola, il geologo Angelone perplesso: La gran parte degli edifici dismessi non garantisce adeguata sicurezza

Scuola, il geologo Angelone perplesso: La gran parte degli edifici dismessi non garantisce adeguata sicurezza.

Per la ministra Azzolina ci sono circa 3000 edifici dismessi che potrebbero essere utilizzati per la riapertura di settembre. Una soluzione necessaria per fronteggiare la nuova necessità di distanziamento tra gli alunni. D’altra parte, trattandosi per lo più di edifici scolastici inutilizzati in seguito al dimensionamento della rete scolastica si spera che il ripristino sia velocissimo.

Ci sono però delle opinioni discordanti sul loro utilizzo immediato. Domenico Angelone, membro del Consiglio Nazionale dei Geologi,  e delegato dal consiglioonell’Osservatorio per l’Edilizia Scolasticae pone l’attenzione sui rischi connessi a strutture in disuso. “E’ doveroso ricordare come il numero di edifici da sistemare sia ancora molto elevato. Numerosi sono stati gli immobili che, a seguito dei nuovi assetti organizzativi delle singole province, sono stati dismessi e quindi non più segnalati come edifici meritevoli di attenzione dal punto di vista della sicurezza sismica. Tant’è che per molti di questi non sono stati nemmeno eseguiti i dovuti studi di vulnerabilità”.

Un problema che va ben oltre il ripristino funzionale delle aule, almeno nei casi in cui gli edifici non rispondono ai requisiti minimi di sicurezza. Lo stesso si può dire per quelle strutture che potrebbero subire delle riconversioni in aule scolastiche pur essendo in pieno esercizio per altri scopi. “Come per la gran parte degli edifici scolastici dismessi – prosegue il geologo – anche per altre strutture ad oggi impiegate in maniera diversa (biblioteche, cinema etc..) non si dispone dell’adeguata conoscenza del rischio a cui sono esposti (sicuramente per quelli costruiti negli anni ’60, ’70 o precedenti a tali periodi), mancando elementi fondamentali per la sua quantificazione.

Parliamo della conoscenza approfondita del fabbricato dal punto di vista strutturale, la conoscenza del sottosuolo, la conoscenza puntuale delle amplificazioni sismiche per cause geologiche, la presenza di cavità, etc…. È impensabile – conclude Angelone – che per settembre si possa procedere ad una messa in sicurezza degli edifici che dovranno subire un reintegro o una riconversione, ma è auspicabile che almeno gli studi di vulnerabilità vengano eseguiti in tempi brevissimi dagli stessi enti proprietari, al fine di poter scongiurare scenari che appartengono ad un passato da dimenticare”.

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