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Alunni con disabilità, l’allarme dell’Istat: assistiti da prof non specializzati

Un quadro a tinte fosche quello dipinto dalla relazione annuale dell’Istat sull’inclusione degli alunni con disabilità. Sono 177mila i ragazzi con disabilità assistiti da quasi 173mila docenti di sostegno. Ma c’è una grave lacuna: nella maggior parte dei casi i prof di sostegno non sono qualificati perché scelti a chiamata e non in base a competenze pregresse.

I DATI

Per l’anno scolastico 2018/2019 gli alunni con disabilità che frequentano la scuola primaria e secondaria di primo grado sono poco più di 177 mila, il 3,9% del totale degli alunni. È quanto emerge dal Report dell’Istat sull’inclusione degli alunni con disabilità nell’anno scolastico 2018-2019. Quasi tutti (98,4%), rileva l’Istituto di statistica, hanno una certificazione in base alla Legge n.104 del 1992. Tuttavia, nonostante questa sia normativamente prevista ai fini dell’erogazione dei servizi per il sostegno scolastico , permane una quota marginale, pari all’1,6%, di alunni con disabilità che non ha alcuna certificazione.

DIFFERENZE TRA NORD E SUD

La conoscenza dei livelli di autonomia del singolo alunno rappresenta uno dei presupposti necessari per l’attuazione di un percorso formativo adeguato e finalizzato all’inclusione, in quanto consente di fornire risposte appropriate in relazione al bisogno di assistenza degli alunni con disabilità. Nelle scuole del primo ciclo gli alunni che hanno difficoltà nello spostarsi all’interno dell’edificio, nel mangiare, nell’andare al bagno da soli, costituiscono il 18,5% degli alunni con disabilità. Tra questi, oltre un terzo ha problemi più gravi, in quanto non è in grado di svolgere autonomamente alcuna delle tre attività. Nel Mezzogiorno si riscontra una maggiore presenza di alunni con limitazioni nell’autonomia rispetto al dato medio nazionale (22%). La maggiore difficoltà per questi studenti è rappresentata dall’andare in bagno da soli (16,8%); meno frequenti le difficoltà nello spostarsi o nel mangiare (rispettivamente il 12% e il 7,6%).

INSEGNANTI NON SPECIALIZZATI

Nel sistema scolastico italiano la principale figura professionale a supporto della didattica è l’insegnante per il sostegno che, oltre a ricoprire un ruolo fondamentale nel percorso formativo degli alunni con disabilità, contribuisce a promuovere e favorire il processo d’inclusione scolastica, realizzando interventi individualizzati in relazione alle esigenze dei singoli alunni. Nell’anno scolastico 2018/2019, gli insegnanti per il sostegno nelle scuole italiane sono quasi 173mila (fonte MIUR). A livello nazionale il rapporto alunno-insegnante (pari a 1,6 alunni ogni insegnante per il sostegno) è migliore di quello previsto dalla Legge 244/2007 che prevede un valore pari 2. Tuttavia mancano gli insegnanti specializzati e il 36% dei docenti per il sostegno viene selezionato dalle liste curriculari. Sono docenti che rispondono ad una domanda di sostegno non soddisfatta, ma non hanno una formazione specifica per supportare al meglio l’alunno con disabilità.

LA CHIAMATA CURRICULARE AL NORD

Questo fenomeno, rileva l’istat, è più frequente nelle regioni del Nord, dove la quota di insegnanti curriculari che svolge attività di sostegno sale al 47%, e si riduce nel Mezzogiorno attestandosi al 21% per gli alunni disabili. Anche la formazione in tecnologie educative, fondamentale per l’utilizzo corretto della strumentazione a supporto della didattica, risulta ancora poco diffusa: nel 12% delle scuole italiane nessun insegnante per il sostegno per alunni disabili ha frequentato un corso specifico per l’utilizzo appropriato delle tecnologie a supporto della didattica, nel 64% delle scuole soltanto alcuni docenti hanno frequentato corsi, mentre nei restanti casi (24%) tutti gli insegnanti hanno frequentato almeno un corso.

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