Cronaca

Abusi su uno studente 15enne, preside assolto dall’accusa: “Il fatto non sussiste”

Il preside 56enne di un istituto professionale nel bresciano è stato assolto dalla pesantissima accusa di prostituzione minorile nei confronti di uno studente di soli 15 anni, di origini straniere. A riportare la vicenda è il Corriere Della Sera, precisando che il capo di accusa, nel corso del processo, era stato riqualificato in atti sessuali con minori di sedici anni.

Versioni contraddittorie: assolto preside

Il pm Donato Greco dell’accusa aveva chiesto che il Ds fosse condannato a due anni di reclusione. Il collegio (presidente Maria Chiara Minazzato) ha invece assolto l’uomo da ogni accusa, perché “il fatto non sussiste”. L’impianto difensivo ha focalizzato l’attenzione dei giudici su alcune apparenti contraddizioni nella versione fornita dal ragazzo. Nella sua testimonianza, infatti, lo studente – che pare si prostituisse online –  sosteneva di essersi più volte appartato con il preside. In particolare, però, il minore faceva riferimento ad una gita scolastica a Roma. L’imputato, secondo la versione dell’accusa, avrebbe pagato la quota del ragazzino in cambio di prestazioni hard durante il viaggio d’istruzione.

“Ma quando mai!” si è difeso il preside durante l’interrogatorio. “Non solo io ma tutti gli insegnanti abbiamo contribuito alle spese di viaggio per le gite decine di volte, per aiutare i ragazzi in difficoltà dando loro la possibilità di partecipare ai viaggi. E le famiglie lo sapevano”. Il Ds sospetta che tutto l’impianto accusatorio sia una ritorsione verso di lui, colpevole di aver scoperto che il giovane si prostituiva online. “Avevo scoperto si vendeva in chat – ha spiegato – tanto da metterlo in guardia sui pericoli che stava correndo”. In altri termini, i genitori del ragazzo si sarebbero vendicati verso di lui per l’onta dovuta alle prestazioni hard del figlio su internet.

Al termine del processo sono stati assolti altri due imputati. Condannato un quarto, a dieci mesi, nonostante la richiesta di assoluzione del pm per infermità mentale. In questo filone d’inchiesta, condotta dalla polizia locale di Montichiari e dai carabinieri, erano finiti in undici, accusati di contattare ragazzini online per approcci hard.

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