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News riforma: 60 crediti per l’abilitazione all’insegnamento?

In arrivo la riforma dell’accesso alla professione docente del governo Draghi. Quali news? Pare che basteranno 60 crediti universitari, di cui 24 da svolgersi con un tirocinio, per abilitarsi all’insegnamento. Con il titolo così conseguito si parteciperà al concorso, che sarà costituito da una sola prova scritta, test a risposta multipla. La riforma è stata anticipata dai responsabili dell’istruzione, Patrizio Bianchi, e dell’università, Maria Cristina Messa, ai capigruppo di maggioranza  delle VII commissioni di Camera e Senato.

Il precariato

Come evitare la piaga del precariato? Per evitare il riproporsi del precariato, e una più efficiente programmazione della formazione di nuovi insegnanti rispetto al fabbisogno della scuola, si prevede che nel normale corso di laurea lo studente interessato alla professione svolga esami utili a conseguire 60 crediti nel settore pedagogico. Di cui 24 da acquisirsi con tirocinio da svolgere presso le scuole. La laurea conseguita avrà così valore abilitante. La selezione per l’immissione in ruolo avverrà con successivo concorso con un test a risposte chiuse.

L’anno di prova

A seguire? L’anno di prova, con valutazione finale, e conferma in ruolo. Ancora da decidere se ci sarà una fase transitoria per chi è oggi precario. Nel dl ad hoc per il Pnrr, entrerà anche la Scuola di formazione per l’aggiornamento continuo dei docenti, la riforma dell’istruzione tecnica professionale, l’orientamento e la programmazione dell’offerta formativa sul territorio nazionale, con la revisione del dimensionamento della rete.

I finanziamenti Fun

Nella Manovra 2022 andranno invece i finanziamenti per il Fun dei presidi, la revisione del dimensionamento delle scuole nelle isole enei piccoli centri. Data per fatta anche la stabilizzazione dei fondi per le scuole paritarie, che a regime avrebbero un fondo ad hoc di 70 milioni di euro annui: andranno destinati esclusivamente all’accoglienza degli studenti disabili.

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