L’allarme di Legambiente: troppe scuole non a norma, forte il divario Nord-Sud
Ancora una volta, l’istruzione vede l’Italia divisa in due.
La conferma arriva da Legambiente che ha recentemente pubblicato gli esiti di “Ecosistema Scuola“, l’indagine sulla qualità dell’edilizia scolastica e dei servizi che fa il punto sullo stato di salute di 7.037 edifici scolastici di 98 capoluoghi di provincia, frequentati da oltre 1,4 milioni di studenti.
DIVARIO NORD-SUD
I dati raccolti riportano le tante emergenze strutturali negli edifici scolastici e, in particolar modo, delle disuguaglianze molti evidenti: nel meridione il 56% degli edifici necessita di interventi urgenti mentre al nord si parla del 36%.
Al Sud, inoltre, sono ancora pochi i servizi legati alla mensa, al trasporto scolastico e al tempo pieno.
Inoltre, si registra che nel 74% dei casi, le scuole del Sud sono in area sismica 1 e 2, ben trenta punti percentuali sopra la media nazionale (44%).
DATI RACCOLTI
In tutta la penisola, un edificio scolastico su due non dispone ancora del certificato di collaudo statico (46,8%), di agibilità (49,9%), prevenzione incendi (43,9%).
Preoccupante anche il dato del 41% relativo alla percentuale di edifici che necessitano di manutenzione urgente (era del 29,2% del 2019).
Pochissimi i nuovi edifici costruiti con criteri di bioedilizia, solo lo 0,9%.
E non è tutto: non ci sono nemmeno abbastanza scuola classificate in classe energetica A (387 istituti).
Il quadro fotografato con dal rapporto non è affatto rassicurante ma le condizioni per poter intervenire ci sono.
Secondo Legambiente, infatti, questi dati possono migliorare. Per farlo, è necessario mettere realmente in atto la transizione ecologica anche nelle scuole.
“Fondamentale investire bene i 17 miliardi di euro del PNRR dove c’è più bisogno per fragilità strutturale e sociale. Si parta con la messa in sicurezza degli edifici in area sismica 1 e 2 e con l’efficientamento energetico, si garantiscano servizi scolastici dove carenti o assenti. La sostenibilità sia leva per il cambiamento della scuola, centrale per la giusta transizione ecologica”, si legge nel Comunicato stampa.
Una volta adottate tali misure, sarà importante anche prevedere sostegno tecnico e amministrativo agli Enti Locali per l’orientamento al reperimento di fondi, le attività di progettazione e dell’efficiente gestione dei cantieri.
“La scuola – dichiara Claudia Cappelletti, responsabile nazionale scuola Legambiente – è al centro della transizione ecologica nella doppia e interconnessa veste di principale leva educativa e culturale del Paese.
Investire fortemente nella sostenibilità ambientale, riteniamo, possa tenere assieme queste due velocità della transizione ecologica”.