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Rivoluzione nella radiologia: due ingegnere italiane scoprono un algoritmo che dimezza le radiazioni delle TAC

In un mondo in cui la tecnologia medica sta progredendo a passi da gigante, due giovani ingegnere italiane, Michela D’Antò e Federica Caracò, stanno facendo la differenza. Lavorando rispettivamente presso l’Istituto Nazionale Tumori IRCCS – Fondazione G. Pascale e l’Università degli studi Federico II, hanno sviluppato un algoritmo rivoluzionario che promette di ridurre le radiazioni di una TAC dal 40% al 60%.

L’algoritmo, noto come ASIR (Adaptive Statistical Iterative Reconstruction), è un passo avanti significativo nel campo della radiologia. Non solo riduce il rischio di radiazioni, ma mantiene anche un’alta qualità delle immagini. Questo significa che i pazienti possono ora sottoporsi a TAC con meno preoccupazioni per le potenziali conseguenze delle radiazioni.

In Italia, si eseguono ogni anno 40 milioni di radiografie, molte delle quali su pazienti con malattie terminali. Purtroppo, circa la metà di queste analisi sono considerate non necessarie. L’innovazione di D’Antò e Caracò potrebbe quindi avere un impatto significativo sulla salute dei pazienti.

Per il loro lavoro rivoluzionario, le due ricercatrici hanno vinto il primo premio dell’Health technology challenge (HTC). Questo riconoscimento sottolinea l’importanza del loro contributo al campo della radiologia e promette grandi cose per il futuro della diagnosi medica.

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