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Verso la conferma dell’organico Covid a scuola: meno unità ma miglior inquadramento

Da oggi, lunedì 28 giugno, inizia l’esame del Decreto Sostegni-bis in commissione Bilancio al Senato.

Saranno dunque giorni cruciali, che decideranno le sorti del nostro Paese sotto tanti punti di vista. Tra questi può mancare la scuola.

Secondo le ultime indiscrezioni riportate dal Sole 24 Ore, il Governo vorrebbe confermare l’organico Covid aggiuntivo a scuola, in modo da consentire una riapertura ordinata.

Ci si può aspettare, quindi, che il governo e in particolar modo il ministro dell’Istruzione facciano inserire nel decreto in esame al Parlamento una modifica al testo per autorizzare almeno 40mila docenti “Covid” a tempo determinato. 

Cosa cambierebbe quest’anno per i docenti Covid?

L’organico Covid dello scorso anno scolastico contava 75.000 unità di personale tra docenti e ATA, assunti con contratti di supplenza temporanea.

Quest’anno, invece, il personale potrebbe essere ridotto nel numero ma inquadrato sin da subito nell’organico di fatto.

Per farlo, si dovrebbe ricorrere alla definizione dei posti aggiuntivi necessari conteggiati sulla base delle indicazioni delle scuole agli Uffici Territoriali e poi agli USR.

In questo modo, è più facile pensare e permettere lo sdoppiamento delle classi in presenza di spazi o di turni doppi.

Sulla base di quanto detto, si può richiamare la circolare sugli organici dell’a.s. 2021/22, in cui si legge che

“in occasione della predisposizione dell’organico di fatto e dell’avvio dell’anno scolastico, tenuto conto dell’emergenza sanitaria in atto, legata alla pandemia da COVID-19, potranno essere ulteriormente ampliati i margini di flessibilità anche sulla base delle ulteriori risorse che verranno rese disponibili.

 

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