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Scuola, Meloni: “Al fianco dei no dad”. Intanto 724.800 dosi al personale scolastico

"La questione immediata da risolvere è la riapertura delle scuole dopo Pasqua".

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, è “al fianco dei genitori, dei ragazzi e degli insegnanti che sono scesi in piazza in tutta Italia per protestare contro la didattica a distanza e chiedere di riaprire asili e scuole“.

Per Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola, “la questione immediata da risolvere è la riapertura delle scuole dopo Pasqua attivando tamponi obbligatori al rientro, tracciamenti e presidi sanitari. Perché la dad è un fallimento“.

“Tutti devono tornare a scuola. Occorrono riduzione alunni per classe, possibile anche subito grazie alle risorse disponibili per l’assunzione temporanea di altri docenti; prevenzione e tracciamento”, dice il sindacalista.
A proposito di riapertura delle scuole, a sostegno dei favorevoli c’è anche un nuovo studio condotto da una squadra di epidemiologi, medici, biologi e statistici tra cui Sara Gandini dello Ieo di Milano che dice: “Il rischio zero non esiste ma sulla base dei dati raccolti possiamo affermare che la scuola è uno dei luoghi più sicuri rispetto alle possibilità di contagio”, sintetizza l’epidemiologa e biostatistica.

Gli studi analizzano i dati del Miur e li incrocia con quelli delle Ats e della Protezione civile fino a coprire un campione iniziale pari al 97% delle scuole italiane: più di 7,3 milioni di studenti e 770 mila insegnanti.

La campagna vaccinale potrà fare la differenza sia già fra qualche settimana e in previsione del nuovo anno scolastico: per ora sono state somministrate 724.800 dosi al personale scolastico.

Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola, ha lanciato l’allarme per i docenti impegnati con la maturità 2021:

“Il problema è la seconda dose che rischia di dover esser somministrata nel periodo degli esami, mettendo a rischio lo svolgimento delle prove a causa delle possibili contro indicazioni, febbri e malesseri del vaccino“, dice ala sindacalista che spiega: “Tra le due somministrazioni devono passare 10 settimane, sarà necessario valutare se anticipare di tre giorni o posticipare di una settimana la seconda vaccinazione”.

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