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Concorsi scuola docenti 2023: Scarpellino svela le ombre del sistema italiano

Il Segretario Generale FederIstruzione, Antonio Scarpellino, ha recentemente rilasciato un comunicato stampa riguardante la partecipazione ai concorsi pubblici. Il messaggio centrale del comunicato è la critica verso il sistema di concorsi pubblici in Italia, che secondo Scarpellino, non offre un numero adeguato di posti per la maggior parte delle materie e classi di concorso.

Scarpellino esprime la sua preoccupazione per il fatto che lo Stato italiano, indipendentemente dal partito politico al potere, considera i precari della scuola come una fonte di guadagno economico. Questo si riflette non solo nel costo di partecipazione al concorso, che è di 10 euro per ogni classe o materia, ma anche in altre forme di spesa che i candidati devono sostenere.

Il Segretario Generale sottolinea che finché i candidati non firmano un contratto a tempo indeterminato, sono costretti a sottostare a questo ‘ricatto di stato’. Questo è particolarmente vero dato che le regole stabilite dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR), ora Ministero dell’Istruzione e della Ricerca (MIM), possono cambiare rapidamente.

Scarpellino fa riferimento a precedenti concorsi (2016, 2018 e 2020) in cui le graduatorie derivanti dalle procedure concorsuali sono state estese nel tempo. Questo dimostra l’incertezza del sistema attuale.

Infine, Scarpellino critica il fatto che il bando di concorso prevede una possibile modifica del numero dei posti pubblicati, a seconda dell’approvazione di un decreto per l’estensione dei posti (art. 3 comma 2). Questo, secondo Scarpellino, rende difficile per i candidati fare una scelta consapevole e trasparente.

In conclusione, il comunicato stampa di Antonio Scarpellino evidenzia le sfide e le incertezze che i candidati devono affrontare nel sistema di concorsi pubblici in Italia. Sottolinea la necessità di una maggiore trasparenza e di un sistema più equo per i candidati.

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