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Bonus 100 euro per chi ha lavorato a scuola a marzo: in molti casi cifra irrisoria

Non spetterà nulla a chi a marzo 2020 ha lavorato in smart working o in telelavoro.

Bonus fino a 100 euro, premio previsto dall’art. 63 del DL 17 marzo 2020 n. 18, in favore del personale scolastico

che ha lavorato in presenza nel mese di marzo 2020. Ma non tutti riceveranno 100 euro in più una tantum nello

stipendio, in quanto la cifra va ricalcolata in base al numero delle giornate effettivamente svolte nella sede di

servizio. Il premio, come riporta Orizzontescuola, spetta a coloro che hanno prestato servizio in presenza nel periodo di massima allerta per l’emergenza epidemiologica SARS-COVID2 (cfr. marzo 2020). Di conseguenza, nulla spetterà a coloro che nel mese di marzo hanno svolto la propria attività lavorativa in telelavoro o in smart working, ovvero sono stati assenti per ulteriori motivazioni (ferie, malattia, permessi retribuiti o non retribuiti, congedi, ecc.).

Il bonus va rimodulato in base agli effettivi giorni lavorati a marzo nella scuola a:

docenti che hanno lavorato fino al 4 marzo
Dirigenti scolastici che si sono recati a scuola durante la sospensione dell’attività didattiche (anche solo per parte del mese di marzo)
personale ATA che si è recato a scuola per svolgere quelle individuate come attività indifferibili dai dirigenti scolastici (anche per parte del mese di marzo).
DSGA che hanno lavorato in sede
Quanto spetta?
Se si considera il mese di marzo con 22 giorni lavorativi, e che il bonus per chi ha lavorato tutto il mese di marzo è di 100 euro, spetteranno 4,50 euro per ogni giorno effettivamente lavorato all’interno della scuola.

Si tratta quindi, in alcuni casi, di una cifra simbolica e non di un vero e proprio incentivo.

Il calcolo
si chiede di utilizzare il rapporto tra i giorni di presenza in sede (indipendentemente dal numero di ore prestate) effettivamente lavorati nel mese di marzo 2020 e quelli lavorabili, che sono:

a) 22 se la settimana lavorativa è articolata su 5 giorni (lun-ven);
b) 26 se la settimana lavorativa è articolata su 6 giorni (lun-sab).

Conseguentemente, il bonus erogabile al lavoratore è dato dall’importo di 100 euro moltiplicato per il suddetto rapporto, con un’approssimazione alla seconda cifra decimale: 100 * (giorni lavorati in presenza a marzo 2020 / giorni lavorabili a marzo 2020).

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