Cronaca

Didattica a distanza, dati choc: un quarto degli studenti non ha potuto utilizzarla

Didattica a distanza, dati choc: un quarto degli studenti non ha potuto utilizzarla.

La SIRD, Società Italiana di Ricerca Didattica, ha condotto nei mesi da aprile a giugno 2020 una ricerca nazionale sulle modalità di didattica a distanza adottate dalle scuole e dai singoli insegnanti nel periodo di sospensione delle attività in presenza. Il gruppo di ricerca ha visto la partecipazione di diversi Atenei dislocati su tutto il territorio nazionale, in collaborazione con le principali Associazioni Insegnanti AIMC, CIDI, FNISM, MCE, Saltamuri, UCIIM.

La ricerca è stata condotta mediante un questionario on line a cui hanno risposto 16.084 insegnanti dislocati in 1834 Comuni, a copertura dell’intero territorio nazionale. I temi sondati hanno riguardato la rimodulazione della programmazione, gli strumenti tecnologici utilizzati, le modalità di svolgimento della didattica e le strategie utilizzate, le difficoltà incontrate dagli insegnanti, le criticità, le forme di collaborazione instaurate, gli interventi per allievi con Disturbi Specifici dell’Apprendimento e Bisogni Educativi Speciali, la valutazione degli apprendimenti e le opinioni sull’esperienza.

Emerge nel complesso un grosso sforzo organizzativo e partecipativo da parte di insegnanti e scuole, soprattutto nella rimodulazione degli obiettivi programmati e nel raggiungere i singoli studenti. A fronte di tale impegno, l’efficacia percepita non è stata commisurata soprattutto per quanto riguarda gli apprendimenti ottenuti, l’inclusione degli allievi con difficoltà, la possibilità di una adeguata valutazione del profitto.

Gli insegnanti hanno evidenziato la carenza di preparazione nel gestire forme di didattica a distanza (soprattutto per la scuola dell’infanzia e per la scuola primaria) e la difficoltà di discostarsi dalle tradizionali metodologie didattiche, laddove invece andrebbero potenziate strategie pensate appositamente per la formazione a distanza. Anche i processi di valutazione si sono orientati principalmente verso interrogazioni orali e prove scritte tradizionali, con maggiori difficoltà ad utilizzare la valutazione continua e la valutazione formativa. Ulteriori criticità sono emerse nella gestione degli ambienti di apprendimento e nello stabilire sinergie tra scuola e famiglia, in particolare nella scuola secondaria di primo e di secondo grado.

Le risposte degli insegnanti consentono anche una stima degli studenti non raggiunti (l’8%) e di quelli solo parzialmente raggiunti (18%), con difficoltà più evidenti soprattutto nel Sud e nelle Isole e nelle scuole dell’infanzia.

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