Farmaco giapponese la nuova speranza anti-coronavirus. In Italia si attende l’ok alla sperimentazione
Farmaco giapponese la nuova speranza anti-coronavirus. In Italia si attende l’ok alla sperimentazione
La nuova speranza arriva dal Giappone. Un farmaco di nome Avigan che avrebbe ottimi risultati nella lotta al Coronavirus. Una speranza a cui si aggrappa anche il presidente della regione veneto Luca Zaia. Il governatore in una diretta Facebook ha annunciato l’inizio della sperimentazione in Italia.
Ma cosa è questo Avigan su cui si appuntano tante speranze? Tutto è iniziato con un video In rete di un farmacista romano, Cristiano Aresu, che sul suo profilo Facebook racconta come in Giappone stiano salvando vite grazie all’uso di un farmaco antinfluenzale, l’Avigan. Medicinale che avrebbe la capacità di bloccare il progredire della malattia, se somministrato per tempo. In Giappone si stima che ad oggi ci siano molte meno vittime e anche persone contagiate.
Il medicinale di cui si parla nel video di Facebook si chiama Favipiravir ma tra i non addetti è meglio noto con il nome di Avigan. Si tratta di un farmaco antivirale sviluppato nel 2014. Secondo Zhang Xinmin, direttore del Centro nazionale cinese per lo sviluppo della biotecnologia (un’ala del ministero delle Scienze cinese), il farmaco in questione sembra avere “un livello elevato di sicurezza ed è chiaramente efficace nel trattamento”. Secondo l’esperto, chi lo ha utilizzato avrebbe “negativizzato il virus in quattro giorni”.
In Italia l’Aifa è già intervenuta: “La Commissione Tecnico-Scientifica di AIFA rivaluta quotidianamente tutte le evidenze che si rendono disponibili al fine di poter intraprendere ogni azione (inclusa l’autorizzazione rapida alla conduzione di studi clinici) per poter assicurare tempestivamente le migliori opzioni terapeutiche per il COVID-19 sulla base di solidi dati scientifici. In particolare, nella seduta di domani, lunedì 23 marzo, la Commissione si esprimerà in modo più approfondito rispetto alle evidenze disponibili per il medicinale favipiravir”.
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