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Burioni: “Basta con atteggiamenti stupidi, seguite le regole o sarà la catastrofe!”

“Dobbiamo seguire le regole o sarà la catastrofe”. Per il virologo  Roberto Burioni  la stretta anti-coronavirus che  ha reso tutta l’Italia ‘zona protetta’ è “una misura sacrosanta”. Il suo messaggio ai cittadini è “che ognuno deve assumere un comportamento virtuoso, nei confronti di se stesso e della comunità”, ammonisce in un’intervista a ‘La Stampa’. “Il virus, è vero, ci stravolge la vita – ammette l’esperto -. Colpisce vigliaccamente nella nostra propensione alla fisicità, alle strette di mano, agli abbracci. Ma contrastarlo dipende solo da noi”.

“Il virus non è un meteorite – precisa Burioni, professore di Microbiologia e Virologia all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, che sulla serietà di Covid-19 non ha mai usato mezze parole – ma una minaccia che impegna ciascuno di noi. E ognuno di noi fa la differenza”. Perché “anche a me piace l’apericena, la cena fuori e la serata alla Scala – dice – Ma dobbiamo essere tutti disposti a fare dei sacrifici. Di fronte abbiamo un nemico pericoloso”.
“Chi invoca la dittatura sbaglia”, sottolinea il virologo. “Il punto non è fare come sta facendo la Cina. Dobbiamo attuare la resistenza. Il virus ci ha cambiato la vita e, adesso – insiste – ognuno di noi deve stare a casa”.

“Non siamo di fronte a un meteorite che sta arrivando sulla Terra, per cui non ci resta che pregare. Non ci sono alieni con armi invincibili ai quali ci dobbiamo sottomettere. Abbiamo di fronte un nemico che possiamo vincere perché abbiamo gli strumenti per combatterlo. Dobbiamo stare a casa ed evitare di fare le cose di tutti i giorni. Siamo agli arresti domiciliari, come in una tirannide, ma è una resistenza da mettere in atto con volontà perché uno vale uno, ognuno di noi è identico agli altri, può essere infettato e può fare la differenza con i propri comportamenti”, ha aggiunto il virologo presentando on line su Facebook il suo nuovo libro ‘Virus: la grande sfida’ (Rizzoli).

Burioni ha raccontato di aver scritto il libro “stufo, qualche tempo fa, di parlare di bufale e di ripetere quanto gli antivaccinisti fossero somari. Volevo occuparmi della mia materia, avvalendomi delle conoscenze di un epidemiologo come Lopalco. Ai primi di gennaio ho capito che qualcosa andava storto in Cina e pubblicai un articolo che parlava di un nuovo virus che dava polmonite. Ho pensato che la cosa migliore fosse anticipare l’uscita di questo libro: serve adesso perché la gente ha bisogno di capire cosa sta succedendo. A chi non ha fatto studi scientifici in materia manca una base culturale e per questo abbiamo velocizzato l’uscita di questo libro. Che non parla solo del coronavirus, ma fornisce alle persone conoscenze per saperne di più in generale sui virus. Io penso che la paura si combatte con la conoscenza e nessuno si deve scandalizzare del fatto che questo libro – dedicato a tutti i medici in prima linea a combattere queste minacce – esca ora, perché serve ora. Peraltro i proventi andranno a favore della ricerca scientifica proprio sul coronavirus”.

(Fonte AdnKronos)

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