Dare del lei ai prof e alzarsi in piedi a inizio lezione: la legge in Veneto
Gli alunni devono tornare a dare del lei agli insegnanti, ad alzarsi quando entra un docente e a vestirsi in modo adeguato, magari ripristinando il grembiule. Sono i passaggi dettati da Elena Donazzan, assessore regionale all’Istruzione del Veneto, per ricostruire i fondamentali di riferimento del mondo della scuola. Dando allo stesso tempo un giro di vite nei confronti dei genitori più irruenti: d’ora in poi chi si presenterà negli istituti in modo violento e aggressivo prendendosela con gli insegnanti e interferendo con l’attività didattica, sia a livello verbale se non addirittura alzando le mani, verrà denunciato.
IL GIRO DI VITE
Per la Donazzan si tratta di un imperativo categorico. Un tema sul quale anche l’ufficio scolastico di Treviso è sulla stessa lunghezza d’onda. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato quanto accaduto poco prima di Natale nella scuola media di Badoere, dove il papà di un alunno che aveva preso un brutto voto è entrato nell’istituto, ha spalancato la porta della classe del figlio, interrompendo la lezione in corso, e ha iniziato a interrogare i suoi compagni di classe chiedendo loro se l’interrogazione fosse realmente andata così male. Poi le minacce. Casi in cui anche l’obbligo di dare del lei sembra superfluo.
L’ASSESSORE
L’assessore Donazzan detta una linea precisa: «Tutto questo è inaccettabile – conclude – purtroppo non è un fatto isolato. Avevo già denunciato questa degenerazione. Non serve una legge, servirebbe piuttosto ricostruire i fondamentali di riferimento: dare del lei ai docenti, all’alzarsi in piedi alla sua entrata, al corretto abbigliamento, magari con il ripristino del grembiule o di una divisa scolastica segno di decoro e di appartenenza, fino ad arrivare ad una lotta unanime contro l’uso di ogni droga tra i più giovani».
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