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Concorsi scuola. Ecco perché i conti non tornano, altra beffa per i docenti?

Il vertice al ministero dell’Istruzione tra Azzolina e i sindacati ha sancito solo impegni generici. L’unica prospettiva è l’accelerazione dei bandi per i concorsi. Ma in realtà i conti non tornano e quei bandi potrebbero rivelarsi una vera e propria beffa rispetto al fabbisogno attuale della scuola.

I CONTI NON TORNANO

I tre concorsi scuola infanzia e primaria ordinario, straordinario secondaria e ordinario secondaria difficilmente potranno essere banditi a febbraio, secondo quel cronoprogramma stabilito con l’ex Ministro Fioramonti.
Se infatti il numero di posti del concorso straordinario – 24.000 – è stabilito dalla Legge 159/2019 (Decreto Scuola), il numero di posti da attribuire al concorso ordinario deve essere autorizzato dal MEF.

La richiesta è quella di altri 24.000 posti per il concorso ordinario secondaria, ma potrebbero esserci delle sorprese.
Potrebbe quindi essere questo uno dei principali ritardi nella stesura dei bandi. Ecco perché i conti non tornano.
Questi numeri – sia quelli del concorso straordinario che quelli del concorso ordinario – vanno poi suddivisi tra posti di sostegno e posti comune, probabilmente con uno sbilanciamento a favore dei primi (ricordiamo che per partecipare ai concorsi su posti di sostegno è necessaria la relativa specializzazione).
I posti del concorso infanzia e primaria sono già stati stabiliti con DPCM el 18 luglio 2019: 16.959 suddivisi in
• 10.624 per l’anno scolastico 2020/2021
•  6.335 per l’anno scolastico 2021/2022.

E tuttavia questi numeri potranno ancora subìre una modifica al ribasso per effetto della proroga di un anno delle graduatorie del concorso 2016 – per tutti i gradi di scuola – stabilita nel Decreto scuola. I conti non tornano.

 

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