Scuola, inizio anno difficile: uffici a secco di personale e pratiche a rilento. L’ultima speranza è l’Europa
“L’inizio dell’anno scolastico e’ stato caratterizzato dalla necessita’ di coprire oltre 200 mila cattedre con le supplenze, per via anche di sole 20 mila immissioni in ruolo andate in porto su oltre 53 mila autorizzate, di realizzare ben 70 mila supplenze annuali di sostegno, in otto casi su dieci a docenti nemmeno specializzati, i presidi obbligati a fare uso delle Mad, le richieste di messa a disposizione, assegnando piu’ di qualche cattedra addirittura agli studenti universitari”. E’ quanto denuncia in una nota l’Anief.
Scuola: inizio dell’anno a rilento
“In alcune province, soprattutto del Sud, le strutture che devono gestire le documentazioni dei docenti e Ata di ruolo che hanno fatto richiesta motivata per avvicinarsi a casa, lavorano a ritmi molto lenti. Il motivo? Il personale lascia il servizio per la pensione, ma non viene sostituito. E non si fa turn over. Solo che negli ultimi anni, nel comparto scolastico, incombenze lavorative, per via dell’autonomia e dell’aumento del precariato, sono cresciute considerevolmente”. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “e’ sempre la stessa solfa, fatta di lavoratori, in questo caso impiegati, che continuano a non essere stabilizzati. Eppure, c’e’ un grande bisogno di loro, con il vuoto che si viene a determinare sempre piu’ cogente. Se non intervengono i nostri governanti, l’ultima speranza e’ l’Europa”.
Comunicato stampa Anief
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