Famiglia

Primo giorno di scuola, lo psicologo: “Non caricare i bimbi di ‘devi essere bravo’. E’ sbagliato”

Primo giorno di scuola. “Adesso sei grande, andrai a scuola e devi essere bravo”, oppure: “A casa fai come ti pare, ma a scuola non potrai piu’ farlo”. Spesso sono queste le frasi che i genitori pronunciano ai loro figli alle prese con l’ingresso in prima elementare.

Primo giorno di scuola, parla Bianchi di Castelbianco

“Forse pensano di spronarli facendo leva sulle loro prestazioni, o si augurano che trasformando la scuola in un luogo normativo li spingeranno a rispettare quelle regole che a casa proprio non ascoltano. In entrambi i casi si tratta di strategie sbagliate- sottolinea Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell’eta’ evolutiva- che accrescono le paure dei piu’ piccoli e dipingono come un luogo ‘difficile’. Cosi’ quella che potrebbe essere una grande avventura da vivere con gioia, si trasforma in fobia”.

Una dura realta’, se si pensa che il picco delle fobie scolari e’ proprio all’inizio della scuola primaria, tra i 5 e i 7 anni. Come aiutare allora questi bambini a non vivere con ansia il primo giorno di scuola? “Ai genitori consiglio di non caricare il bambino di aspettative sulla sua prestazione quando andra’ a scuola , non e’ il modo migliore per aiutarlo ad iniziare. Spostiamo l’attenzione sull’importante confronto con i pari, perche’ stare tra i banchi e tra i coetanei- aggiunge lo psicoterapeuta, direttore dell’Istituto di Ortofonologia di Roma (Ido)- aiuta a condividere le proprie difficolta’”.

Deve far riflettere, secondo Castelbianco, il fatto che ad avvertire la paura della scuola siano quei bambini “che hanno alle spalle almeno tre anni di scuola dell’Infanzia. Dovrebbero essere preparati ad affrontare le elementari- conclude- e invece vivono l’attesa del primo giorno di scuola con angoscia, non dormono la notte e vanno continuamente in bagno. Dobbiamo riflettere”. L’IdO e’ presente in oltre 100 scuole del Lazio e in molte scuole italiane, in particolare laddove si sia verificato un evento calamitoso, con sportelli di ascolto psicologico aperti a studenti, docenti e genitori.

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