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“Vi spiego perché le prove Invalsi sono utili”. Ascani scrive al CorSera

“Le prove Invalsi sono utili”. Lo scrive la viceministra dell’Istruzione, Anna Ascani, che così risponde ad Aldo Grasso. Il critico, in un articolo sul Corriere della Sera, aveva attaccato la demonizzazione delle prove Invalsi.

LA LETTERA

“Le prove standardizzate Invalsi sono utili, migliorabili certo, ma indispensabili, per misurare lo stato di salute del nostro sistema di istruzione. È per questo che nonostante le tante remore e opposizioni nel mondo della scuola e in quello politico (anche nella stessa maggioranza di governo), mi sono battuta perché rimanessero obbligatorie. I test Invalsi forniscono elementi perché la scuola possa valutare il livello di apprendimento raggiunto con l’obiettivo di sostenerne il miglioramento. Non servono a valutare gli studenti. È naturale, quindi, che i risultati non facciano parre del documento ‘Curriculum’ che, si badi bene, è un allegato al diploma che di fatto non è stato ancora introdotto e che sarà utilizzato solo a partire dal prossimo anno”.

IL PIANO

“Era previsto – continua Ascani – che i risultati degli studenti nelle prove standardizzate ne facessero parte, ma abbiamo voluto toglierli perché questa previsione snatura il senso dello strumento. E alimenta un dibattito ideologico e sbagliato che ora qualcuno vorrebbe riportare in voga. Mentre noi stiamo finalmente cominciando a fare quel che si deve fare coi dati della valutazione del sistema. Usarli per cambiare ciò che non va. All’inizio di quest’anno, con questo obiettivo, ho presentato al Ministero un Piano per la riduzione dei divari territoriali in istruzione che parte proprio dai dati forniti da Invalsi. I risultati dei test ci garantiscono una fotografia chiara del sistema, ci aiutano a comprendere i fenomeni che lo attraversano e a fare della valutazione uno strumento utile in concreto. Questo serve alla scuola per migliorarsi e su questo stiamo lavorando.”

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