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Irene Manzi (PD), Liceo del Made in Italy: un fallimento sonoro

Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Pd, ha recentemente criticato il liceo del Made in Italy, definendolo un “flop bocciato da famiglie, docenti e dirigenti scolastici”. Secondo Manzi, la riforma, che riguarda oltre 400 istituti in tutta Italia, è stata realizzata in fretta e senza un adeguato coinvolgimento del mondo della scuola.

La riforma ha suscitato le critiche di molti collegi dei docenti e ha registrato un basso numero di adesioni. Manzi sottolinea che mancano regolamento, definizione delle discipline del triennio e profili post-diploma. Inoltre, mette a rischio l’esperienza del liceo economico sociale (LES), una realtà consolidata che gode del favore di studenti e famiglie, come dimostra l’alto numero di iscrizioni.

Manzi critica l’approccio del ministro Valditara, sostenendo che le riforme dovrebbero essere costruite con il mondo della scuola e non contro di esso. Secondo Manzi, la riforma del liceo del Made in Italy è l’ennesima misura spot che non tiene conto dei percorsi esistenti, come quelli previsti dall’istruzione tecnica, con particolare riferimento alle relazioni internazionali e al marketing, o quelli che si svolgono negli istituti professionali.

Manzi conclude affermando che c’è ancora tempo per correggere il tiro e invitando il ministro Valditara a riconsiderare l’approccio alla riforma.

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