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In Francia rimborso per sedute dallo psicologo dei bambini. E in Italia quali misure di supporto?

Lazzari: "in Italia un inizio troppo timido"

Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato il varo di una misura straordinaria a seguito delle conseguenze che il Covid19 ha generato nella vita di tanti, specie dei bambini.

Si tratta di un rimborso forfettario che la Sanità pubblica emetterà per la copertura di 10 sedute da uno psicologo per i bambini la cui salute psichica abbia risentito della crisi del Covid-19.

Una scelta ammirevole, che senza dubbio bisognerebbe prendere in considerazione in ogni Paese. Anche in Italia.

Come riporta il Corriere della sera, nel nostro Paese qualcosa è stato fatto:

il ministero dell’Istruzione ad agosto dello scorso anno ha stanziato 40 milioni alle scuole per garantire un rientro a scuola in sicurezza.

Alcuni di questi fondi, appunto, sono stati utilizzati per attivare sportelli di ascolto psicologico dei ragazzi di tutte le età e dei professori.

Anche parte dei 150 milioni in arrivo dal decreto sostegni dovrebbero essere destinati a questo tipo di progetti.

Eppure forse questo non basta. 

Secondo David Lazzari, presidente dell’Ordine psicologi, si tratta di “un inizio troppo timido.”

Se è vero che con gli sportelli attivati fino ad ora 6 mila psicologi sono entrati in 8 mila scuole, bisogna considerare che lo hanno fatto per sole 12 ore al mese.

Lazzari sembra perplesso, soprattutto perché

i nuovi fondi non sono vincolati: avrebbero dovuto inserire una clausola perché una quota specifica venisse destinata al supporto psicologico. Le scuole potranno usarli per questa esigenza ma anche no.”

La Francia, invece, ha compiuto un’azione mirata per il supporto psicologico.

In Italia, Lazzari lamenta che nella sanità pubblica non vi sia nemmeno un numero di psicologi adeguato al numero di cittadini.

Ad ogni modo, per il presidente dell’Ordine psicologi è fondamentale concentrarsi sulla scuola, aumentare gli psicologi ospedalieri, e soprattutto imparare a ragionare con una mentalità diversa.

Perché se “il dolore fisico viene gridato, quello psicologico viene tenuto dentro. Bisognerebbe ricordare che una foresta che secca lentamente fa meno rumore di una foresta che cade, ma muore egualmente”.

 

 

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