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L’affitto a Modena costa troppo rispetto allo stipendio: 80 docenti di sostegno rinunciano al posto

Modena è una città famosa per il suo patrimonio artistico, culturale e gastronomico, ma anche per il suo elevato costo della vita. Questo ha portato molti docenti di sostegno, provenienti da altre regioni, a rifiutare il posto assegnato nelle scuole primarie della provincia di Modena. Si tratta di 80 insegnanti su 232 posti disponibili, che hanno rinunciato alla possibilità di entrare in ruolo per via degli affitti troppo cari rispetto allo stipendio.

La procedura nazionale

La chiamata diretta per le immissioni in ruolo dei docenti residenti in regioni o province diverse da quelle delle graduatorie in cui sono inseriti, nota come “mini call veloce”, si è svolta venerdì 11 agosto e aveva l’obiettivo di coprire i posti vacanti per il sostegno nelle scuole dell’infanzia, primarie e medie. Si tratta di una procedura nazionale, fatta per la prima volta per il sostegno, che prevede che i docenti che accettano il trasferimento entrino in ruolo prima con un tempo determinato, ma dopo aver superato un periodo di prova si passa all’indeterminato.

I dati

Nella provincia di Modena erano disponibili 232 posti per il sostegno, di cui 20 per le scuole dell’infanzia, 121 per le primarie e 91 per le medie, mentre per le superiori non c’erano posti disponibili. Tutti i posti per le scuole dell’infanzia e le medie sono stati coperti, mentre sono rimasti scoperti 80 posti per le scuole elementari. Questo significa che il 34% dei posti offerti non è stato accettato dai docenti chiamati.

Le motivazioni

Nelle chat dei forum del mondo della scuola, molti docenti hanno spiegato le ragioni del loro rifiuto. La principale è l’insostenibilità del costo degli affitti, come segnala La Gazzetta di Modena. A fronte di uno stipendio netto che si aggira intorno a 1.350-1.380 euro per un insegnante della scuola primaria appena entrato in ruolo, trovare una casa in affitto a Modena è difficile e oneroso. Molti hanno preferito restare nel precariato e rinunciare alla possibilità di un posto fisso per via del costo della vita più alto nella provincia emiliana rispetto a molte città del Sud da cui proviene buona parte degli 80 che hanno rifiutato.

Le conseguenze

La mancata copertura dei posti di sostegno nelle scuole primarie di Modena comporta delle conseguenze negative sia per gli insegnanti che per gli alunni. Da una parte, i docenti che hanno rifiutato il posto perdono la possibilità di avere una maggiore stabilità lavorativa e professionale. Dall’altra, gli alunni con bisogni educativi speciali (BES) rischiano di non avere un adeguato supporto didattico e inclusivo. I posti scoperti ora andranno ai precari in graduatoria a Modena, ma non è detto che siano sufficienti a coprire tutte le richieste.

Il caso dei 80 docenti di sostegno che hanno rifiutato il posto a Modena evidenzia la problematica del costo degli affitti nella città emiliana, che supera la capacità economica di molti lavoratori. Si tratta di una questione sociale che richiede interventi da parte delle istituzioni pubbliche e private, al fine di garantire una maggiore accessibilità abitativa e una migliore qualità della vita. Inoltre, si pone anche il problema della valorizzazione della professione docente, che dovrebbe essere adeguatamente retribuita e riconosciuta. Solo così si potranno evitare situazioni come quella di Modena, che penalizzano sia gli insegnanti che gli alunni.

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