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“Le scelte di Draghi sulle risorse per la scuola inaccetabili”

No alle scelte del Governo Draghi sulla scuola. “Più che le parole, sempre poche e di circostanza, o i silenzi (tanti) del draghismo, che ha omologato la stragrande parte delle forze politiche progressiste in Parlamento, contano i fatti! Nell’analisi annuale della Commissione europea sull’istruzione, presentata a dicembre 2021, l’Italia è all’ultimo posto per percentuale di spesa pubblica complessiva (non solo governativa) destinata all’istruzione. Mentre è al dodicesimo posto, cioè in media UE, per le spese destinate alla difesa”. Così il Movimento Dema in un comunicato arrivato nella redazione di OggiScuola.

I dati sul Governo Draghi

“Osservando i dati in modo più dettagliato emerge che investe: in istruzione un misero 8% della spesa pubblica totale rispetto alla media UE del 10%. In istruzione primaria il 2,9% della spesa pubblica (media UE 3,4%). In istruzione secondaria il 3,7% (media UE 3,8%). In spesa per università e scuola a cui si accede dopo le scuole superiori con uno scandaloso 0,6% della spesa pubblica totale rispetto alla media UE del 1,6%. Gli effetti di queste decisioni sprezzanti verso la Costituzione e le giovani generazioni, ingenerose verso i docenti e i dirigenti scolastici sono presto riassunti: 13,1% di abbandono scolastico contro una media UE del 9,9%; 28,9% dei giovani dai 25 ai 34 anni che completano l’università rispetto a una media UE del 40,5%. E IL DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA RECENTEMENTE APPROVATO DAL PARLAMENTO? PEGGIO CHE ANDAR DI NOTTE”.

Le richieste Dema

“La già scarna spesa per l’istruzione verrà ulteriormente tagliata scendendo dal 4% al 3,5% nel 2025 per mantenersi intorno al 3,4-3,5% negli anni successivi. Riduzione che, casualmente, è paragonabile all’incremento della spesa destinata alle spese militari. Le ragioni addotte a supporto di queste scelte scellerate? Riduzione del numero degli alunni, invecchiamento della popolazione, allineamento all’incremento delle spese pensionistiche come negli altri Paesi UE. Allineamento che non vale quando si tratta di recuperare il divario negativo di spesa per l’istruzione. Si continuano così a tagliare gli organici senza soluzioni di continuità, quale che sia il colore o il non-colore del Governo, e si continua a non rinnovare il Contratto di lavoro. Il Tavolo scuola del Movimento DEMA trova queste decisioni inaccettabili e sbagliate e chiede: Allineamento della spesa destinata all’istruzione alla media dei paesi europei; No alle classi pollaio; Piano di assunzione di docenti e di docenti di sostegno.
In campo una vasta azione per cambiare queste scelte dannose”.
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