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“Non si può morire di scuola”

Alternanza scuola-lavoro, le proteste oggi in tutta Italia

Milano, una mattina come tante. Solo apparentemente. Perché “come le altre” non lo è. Si fanno sentire a gran voce gli studenti, spesso più coraggiosi degli adulti nel far rispettare le proprie idee. “Non si può morire di scuola” è il testo scritto, forse uno dei più rappresentativi, su uno degli striscioni che a Milano aprono il corteo degli studenti. Tutto in ricordo di Giuseppe e Lorenzo, morti durante l’alternanza scuola-lavoro, così come riportato da TgCom24. Oltre 40 le città coinvolte nelle proteste. Dopo le tragiche morti dei due giovani, in tutta Italia gli studenti delle superiori sono dunque tornati in piazza per manifestare contro “lo sfruttamento in alternanza scuola-lavoro” e la “repressione” delle forze dell’ordine. E per un diverso esame di Maturità.

 

Le richieste

Gli studenti chiedono a gran voce le dimissioni del ministro dell’Istruzione Bianchi e del ministro dell’Interno Lamorgese, ritenuta responsabile degli scontri a Torino nel corteo di fine gennaio. Si tratta della terza giornata di mobilitazione nazionale, dopo quella del 28 gennaio indetta per la morte di Lorenzo Parelli, lo studente di 18 anni schiacciato da una trave d’acciaio durante il percorso di alternanza scuola-lavoro in un’azienda in provincia di Udine, e del 4 febbraio contro le nuove modalità del prossimo esame di Maturità. Ecco alcune delle città dove si sono organizzati cortei e proteste.

Roma

Nella Città eterna il corteo si snoda da Piazza Vittorio Emanuele a Piazza Madonna di Loreto. Tra i promotori della giornata di protesta, il Fronte della Gioventù Comunista e l’Unione degli Studenti, oltre a vari comitati e collettivi locali, come La Lupa e Opposizione studentesca alternativa a Roma, il Kollettivo Studenti Autorganizzati a Torino e il Coordinamento dei Collettivi Studenteschi a Milano. In contemporanea, a Roma partono gli Stati generali della Scuola pubblica: una tre giorni organizzata dall’UdS “con il fine di scrivere una riforma della scuola pubblica a partire da chi la vive tutti i giorni”.

Napoli

A Napoli tre studenti si sono versati addosso vernice rossa davanti alla sede regionale del Pd della Campania in via Santa Brigida. La protesta durante il flash mob promosso da Studenti autorganizzati campani e Potere al Popolo ex opg. Esposto uno striscione con le scritte “C’at accise” e “Le vostre mani sono sporche del nostro sangue”.

Bari

Anche a Bari gli studenti delle scuole superiori sono scesi in strada contro la scuola-lavoro, dopo la tragica morte di Giuseppe Lenoci e Lorenzo Parelli. In circa 200 hanno sfilato per le strade del centro cittadino partendo da piazza Umberto, di fronte al palazzo Ateneo, e diretti in piazza Prefettura. Con megafoni e striscioni chiedono una scuola “più giusta e più sicura”. “Alternanza, Maturità, repressione. La scuola ha bisogno di una rivoluzione. Bianchi dimissioni. Con Lorenzo e Giuseppe nel cuore”, la scritta sullo striscione che apre il corteo. Gli studenti sollevano cartelli con le scritte: “La vostra scuola uccide”, “Di scuola-lavoro non si può morire”, “La scuola uccide gli studenti”.

Torino

Almeno tremila gli studenti in piazza a Torino, per il corteo nell’ambito della mobilitazione nazionale organizzata dal Fronte della Gioventù Comunista. Vi aderiscono le oltre quaranta scuole occupate in queste settimane di protesta contro l’alternanza scuola-lavoro e l’esame di Maturità, ma sono presenti anche i sindacati e gli universitari. Ad aprire il corteo lo striscione “Contro alternanza maturità e repressione no alla scuola del padron”. “Se non cambierà lotta dura sarà”, è lo slogan scandito dai giovani.

Palermo

Da nord a sud, anche a Palermo sono tornati in piazza “contro l’alternanza scuola-lavoro”.  I posti di lavoro non sono sicuri; l’alternanza scuola-lavoro e i percorsi duali di formazione conducono gli studenti troppo presto in un mondo del lavoro fatto di sfruttamento, precarietà e insicurezza”, afferma una nota.

 

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