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Riforma pensioni: tra presente e futuro

La riflessione sulla riforma delle pensioni è stata posticipata. Il tema è, però, oggetto di trattazione. Infatti, da dicembre ci saranno incontri tra il governo e le parti sociali per trovare una soluzione definitiva. Entro marzo si avrà un quadro completo sulla questione. La riforma, probabilmente, entrerà in vigore a partire dal 2023.

E per il 2022?

Senza una nuova riforma delle pensioni, per il prossimo anno i lavoratori potranno accedere alla pensione attraverso le seguenti misure:

  • Quota 102: è una sorta di compromesso per cercare di superare Quota 100, che permetterà di lasciare il lavoro con 64 anni di età e 38 di contributi versati;
  • Ape sociale: uno strumento mirato destinato principalmente ai lavoratori più fragili, con un relativo allargamento della platea dei beneficiari;
  • Opzione donna: prorogata per un anno anche la misura di anticipo pensionistico riservata alle donne con 35 anni di contributi e 58 di età (59 le autonome).

Quali criticità

Prima di arrivare ad una definitiva riforma delle pensioni, le criticità maggiori riguardano Quota 102 e Opzione donna. La Corte dei Conti, la Banca d’Italia e l’Ufficio parlamentare di Bilancio le ritengono poco adeguate alle esigenze del sistema previdenziale italiano. E’ necessario, quindi, mettere mano a una seria riforma delle pensioni che permetta a tutti di avere un quadro chiaro al momento dell’uscita dal mondo del lavoro.

 

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