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“Immissioni in ruolo, 45mila su 112mila? Uil, è tardi lamentarsi ora”

L'ira di Antonio Scarpellino, segretario generale di FederItsruzione

Cantami, o Diva, del Sindacato l’ira funesta. Della Uil nei confronti del Ministero dell’Istruzione? O di FederIstruzione nei confronti della Uil? Entrambe. Oggetto: le 45mila immissioni in ruolo su 112mila posti autorizzati.

La Uil

Infatti mentre la Uil certifica che “il Ministero ha reso noti alle organizzazioni sindacali i numeri effettivi delle immissioni in ruolo e delle disponibilità residue per l’a.s. 2021/22. 45.286: contratti a tempo indeterminato posti comuni e di sostegno. 11.997: contratti a tempo determinato posti comuni e di sostegno dalla I fascia delle GPS finalizzati all’immissione in ruolo”. E sostiene che il “il fallimento è ora certificato: sono attualmente 67.597 i posti rimasti senza un docente con contratto a tempo indeterminato considerando che gli 11.997 sono al momento considerati a tutti gli effetti contratti di supplenza fino al 31/8/2021”. Accusando che “per la UIL Scuola i dati confermano quanto già avevamo annunciato in tempi non sospetti: non c’erano (e tuttora non ci sono) le condizioni per coprire tutti i posti vacanti. Pertanto, il precariato cresce e crea falle nel sistema: da un lato, infatti, sembra esserci una rincorsa a chi riconosce per primo che c’è un vuoto enorme di docenti, dall’altro non si sono messe in campo reali soluzioni per consentire l’immissione in ruolo di tutte le persone. E si continua nell’errore perseverando in scelte sbagliate”.

La richiesta della Uil

E chiede a gran voce “un momento di approfondimento e verifica con il Ministero a cui chiederemo formalmente l’attivazione del confronto e successivamente del tavolo sul reclutamento peraltro previsto e mai attivato dal patto per la scuola e in cui rilanceremo le nostre proposte per la soluzione al problema del precariato: un nuovo sistema di reclutamento che preveda la stabilizzazione, con concorsi per titoli e servizio, per tutti coloro che vantano un’esperienza lavorativa di almeno trentasei mesi con assunzioni a tempo indeterminato e programmate sulla base di organici triennali e contratto a tempo determinato di analoga durata”.

Scarpellino

C’è chi non ci sta. Tuona infatti il segretario generale di FederItsruzione, Antonio Scarpellino. Che dà una bella stoccata alla Uil. “I dati riportati per le assegnazioni corrispondono ad uno stato di malessere nella gestione dei precari da parte del Ministero della Pubblica Istruzione. Siamo a novembre inoltrato e, ancora una volta, mancano migliaia di docenti nelle classi. Come mai – insinua Scarpellino – i Sindacati confederali si lamentano solo dopo? Cosa vanno a fare alle riunioni con il Ministero se poi parlano solo in una fase successiva? Si lamentano a cose fatte perché non sono capaci di fare altro?” Rispondete pure.

 

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