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Scarpellino: “Scuola, la prima novità di Bianchi e il grave problema da risolvere”

"Apprezzo le parole del Ministro Bianchi: la scuola non è mai stata chiusa".

La Scuola è un mondo da ricostruire; viviamo in un periodo di confusione e per ora l’attuale Governo non può fare diversamente da quello che sta facendo. Ha ereditato una situazione complessa e, obbiettivamente, non poteva in pochi giorni modificarla.

Bisogna ristrutturare tutto il nostro settore e non lo si può fare in un mese. Serve molto tempo ma, soprattutto, serve poter ascoltare coloro che ci operano e questo è quello che non è stato fatto in passato. Se possiamo sottolineare qualcosa di positivo dell’attuale Ministro e del suo entourage, è proprio la prima novità: il fatto che sembra si stia aprendo ad un ascolto attivo delle componenti scolastiche.

E’ un buon inizio, ma bisogna vigilare perché – lo si sa – “una rondine non fa primavera”.
C’è un’altra cosa che vorrei brevemente condividere, una cosa che mi irrita e mi addolora parecchio, ed irrita non solo me ma ogni onesto insegnante: di tanto in tanto,

ma con una certa costanza, si ripresenta all’opinione pubblica napoletana (ma anche di altre città) il problema di un’alunna (ma anche di altri studenti) che evidenzia conseguenze psicofisiche derivate dalla chiusura forzata delle scuole.

Personalmente (pur non conoscendo nei dettagli la situazione) non credo che la problematica sia interamente determinata dalla chiusura delle scuole.

Io credo che questa alunna (ed altri, ripeto) abbia sicuramente dei problemi che con il distanziamento si sono certamente acuiti.

Tuttavia io (e con me tanti altri che, però, non hanno il coraggio di esporsi) sono stufo di sentire scaricare tutte le responsabilità sulla scuola, sui docenti e sugli altri operatori scolastici.

Io farei un’altra domanda e porrei la questione in un modo diverso e più concreto: lo stato sociale a Napoli (ed in altre grandi città) dov’è? Dov’è il Sindaco?

Che fine hanno fatto i servizi che sono dovuti a questa alunna ed ai suoi genitori?

Perchè non sono operativi? La verità è che questa ragazza ed i suoi genitori sono stati lasciati soli, alla buona volontà di docenti e dirigenti

che si sono dovuti riconvertire autonomamente e si sono dovuti reinventare un mestiere, anche a discapito del ruolo previsto dalla loro contrattualizzazione.

Attenzione! Massima solidarietà alla ragazzina ed ai suoi genitori – e lo dico da padre – ma basta addossare tutte le colpe all’istituzione scolastica!

Apprezzo molte le parole del Ministro Bianchi che ha capito che la scuola non è mai stata chiusa, che la scuola si è riconvertita rapidamente, che la scuola, malgrado i problemi strutturali che opportunamente ci segnalano Dirigenti Scolastici in prima linea come la Dottoressa Scala, ha funzionato e funziona in piena pandemia.

Ma il vero problema (da risolvere) è che noi, da un punto di vista infrastrutturale, organizzativo e tecnologico siamo ancora da terzo mondo, e lo è anche il tanto decantato welfare state il quale è molto lontano dal costituire una realtà efficiente. Questa mi sembra sia la vera questione ed anche una corretta informazione.

Antonio Scarpellino, segretario generale FederIstruzione

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