La lamentela della ds: le mascherine
La richiesta al commissario
Stiamo parlando di quelle mascherine definite dagli studenti “pannolini” o “mutanda”: un appalto di undici milioni di dispositivi firmato dal commissario per l’emergenza straordinaria Domenico Arcuri. Arrivato il generale Francesco Figliuolo a marzo dello scorso anno, nulla è cambiato. “Io stessa le ho provate. Sono decisamente fastidiose. Anche quelle con l’elastico che si può mettere dietro la nuca sono pessime e si rompono subito. Come pubblico ufficiale – spiega la preside – continuo a distribuirle ma i ragazzi non le vogliono e li capisco”. A luglio, Amanda Ferrario, prende carta, penna e scrive una mail alla struttura commissariale ma non riceve alcuna risposta. Nei giorni scorsi riprova con la pec: “Quotidianamente da oltre un anno riceviamo mascherine inadatte all’uso, strette, fatte con materiali scadenti, con lacci dietro la testa che nessuno vuole indossare. Lo spreco di denaro pubblico e lo spazio destinato agli imballaggi mi spingono a chiedervi, nell’ordine: di sospendere l’invio di mascherine scadenti e inutilizzate e di provvedere al ritiro dei bancali interi di mascherine consegnate perché ingombrano ogni spazio disponibile e sono di intralcio alle normali attività didattiche nonché pericolose per la sicurezza degli ambienti”.
La risposta
Tempo due giorni e la struttura commissariale risponde annunciando l’accoglimento della richiesta: la distribuzione sarà sospesa. “Peccato – spiega a ilfattoquotidiano.it la dirigente del Tosi – che non mi abbiano detto se verranno a ritirarle. A questo punto scriverò ogni giorno una pec al commissario. Come pubblico ufficiale non me la sento, dal punto di vista etico, di buttare dei soldi pubblici ma non posso nemmeno tenere nella scuola tutti questi scatoloni. Se li riprendano e decidano loro cosa farsene”.
Seguici anche su http://www.scarpellino.com e http://www.persemprenews.it