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Ritorno a scuola, troppi nodi ancora da sciogliere: dai contratti per l’organico Covid ai supplenti

Mentre il Ministro Bianchi sottolinea tutti i traguardi raggiunti dal suo Ministero dell’Istruzione in termini di assunzioni e scuola in presenza, dalla parte dei sindacati i conti sembrano non tornare.

Ad evidenziarlo è Graziamaria Pistorino della segreteria nazionale Flc Cgil, che ne ha parlato al Manifesto.

Mentre il ministro Bianchi ha annunciato “70mila insegnanti immessi in ruolo”, Pistorino riformula: “Ci aspettiamo che siano tra i 60 e i 65mila a fronte di 113mila cattedre da coprire. A oggi però non c’è certezza di quante saranno occupate.

Si ripresenta, così, il nodo del precariato, un ostacolo apparentemente insormontabile per il quale “è necessario istituire qualificate e frequenti procedure abilitanti“.

Intanto, spiegano dalla Cgil, “nessuna chiarezza sull’organico Covid: lo scorso anno scolastico questa procedura prevedeva incarichi fino alla fine delle lezioni, che sono serviti a sdoppiare le classi in modo da assicurare il distanziamento, soprattutto nell’infanzia e nella primaria dove la dad non si può utilizzare”.

Per quest’anno scolastico, invece, l’incarico dell’organico Covid durerà fino al 30 dicembre. Dopo chissà.

Per questo, spiega Pistorino, “nel protocollo sicurezza abbiamo strappato l’impegno a prolungare l’incarico per tutto l’anno. Ma si tratta al momento solo di un impegno che non è stato seguito da circolari agli uffici scolatici. I presidi non hanno ancora indicazioni precise.”

C’è ancora molta confusione su diverse tematiche e i dirigenti scolastici iniziano a percepire le difficoltà ora che l’inizio dell’anno scolastico è dietro l’angolo.

E’ proprio l’Associazione nazionale presidi a farlo sapere: “Si potrà fare richiesta di personale Covid – spiega il presidente Giannelli – ma per sdoppiare le classi occorrono più aule: a parte quelle trovate lo scorso anno, non ce ne sono altre”.

Per i presidi ci sono anche altre preoccupazioni a cui badare: tra queste, quella del reclutamento dei supplenti in caso di docenti che, dopo 5 giorni di assenza ingiustificata, ancora non presentino il Green Pass. “È impensabile che un supplente accetti senza avere indicazioni certe sul contratto: l’incarico potrebbe valere un solo giorno, dal momento che il titolare potrebbe presentare il pass il giorno successivo. Un problema soprattutto nelle scuole di secondo grado“.

Giannelli, Associazione Nazionale Presidi: “Chi non ha il green pass venga sospeso per quindici giorni”

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