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Scuola, la “vittoria” delle Regioni: “Solo il 60% in classe”

Da lunedì si torna in presenza dopo riunioni fiume con i sindacati e tutto il mondo scolastico

Le Regioni la spuntano. Arriva il compromesso sulla scuola al termine di una giornata convulsa e piena di colpi di scena. La percentuale di studenti delle superiori in presenza da lunedì 26 aprile scende dall’annunciato 100% del premier Mario Draghi al 60%. .

Tra le misure introdotte (valide fino al 31 luglio), quella più significativa riguarda proprio la scuola ed è frutto del pressing, riuscito, di enti locali, sindacati di categoria e presidi. Sì al segnale di ritorno alla normalità, ma non ci sono i tempi tecnici per garantirlo subito al 100%.

Due sono i problemi difficilmente superabili il nodo dei trasporti pubblici e l’impossibilità a garantire il ritorno in aula in piena sicurezza. . Le scuole superiori potranno organizzare l’attività didattica. Affinché sia garantita, in zona rossa, la presenza “ad almeno il 50% e fino a un massimo del 75%” mentre in zona gialla e arancione la didattica in presenza deve essere garantita “ad almeno il 60% e fino al 100%” Niente deroghe dalle Regioni: unica eccezione alle deroghe, i focolai del virus.

 

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