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Vaccini, nell’UE si litiga per poche milioni di dosi: sperando nell’aiuto degli Usa

Una guerra infinita: Vienna chiede una diversa ripartizione del serio statunitense Pfizer

La guerra sui vaccini si fa sempre più aspra. Tutto ciò genera caos tra i cittadini. In Europa si litiga e anche tanto sulle dosi da destinare ai vari paesi. Risultato? C’è un grave ritardo su tutto.

L’Austria non otterrà una sola dose di vaccino in più ”. Questa frase, stando a fonti diplomatiche citate dall’Adnkronos , sarebbe stata pronunciata da Mario Draghi durante il Consiglio Europeo con destinatario Sebastian Kurz.

Casus belli – come racconta Money –  è l’ultimo lotto da 10 milioni di dosi arrivato da Pfizer. Con Vienna che ha chiesto una diversa ripartizione. Visto che, puntando maggiormente su AstraZeneca, nel secondo trimestre avrà dei tagli maggiori rispetto ad altri Paesi dell’UE considerando la sforbiciata già annunciata dall’azienda anglo-svedese.

Se pensiamo che questo duro scontro è andato in scena per 10 milioni di dosi del vaccino anti-Covid, un nulla rispetto al fabbisogno dell’Unione. Questo ci fa capire tutte le difficoltà del Vecchio Continente in questa campagna vaccinale finora deludente.

VACCINI, LE 29  MILIONI DI DOSI DI ASTRAZENECA

Scongiurata una “guerra” con il Regno Unito dopo l’accordo sull’export. Anche se ancora deve essere chiarita la vicenda delle 29 milioni di dosi di AstraZeneca trovate nello stabilimento di Anagni. Per risolvere il problema delle forniture adesso Bruxelles sembrerebbe puntare tutto sulla benevolenza degli Stati Uniti. Che presto potrebbero cederci il loro surplus di vaccini.

Le cronache del Consiglio Europeo ci raccontano di un Mario Draghi. Molto duro verso le aziende farmaceutiche “i cittadini europei hanno la sensazione di essere stati ingannati”. Con un chiaro riferimento ad AstraZeneca che nel primo trimestre ha consegnato solo 18 milioni di dosi rispetto alle 30 milioni. Rinegoziate dopo un iniziale impegno di 120 milioni.

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