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Scuola, gli studenti universitari andranno in cattedra all’infanzia e alle elementari

Scuola, gli studenti universitari andranno in cattedra all’infanzia e alle elementari.

Il ministero dell’Istruzione ha aperto l’insegnamento ai non laureati. Con le nuove Graduatorie provinciali per le supplenze (Gps),  si prevede che potranno insegnare alle scuole dell’infanzia e alle primarie docenti non ancora laureati, ma comunque iscritti al terzo, quarto o quinto anno di Scienze della formazione primaria.

Il Consiglio superiore dell’istruzione si è opposto, “così si danneggia la didattica degli alunni più piccoli”. Ha chiesto, quindi, di limitare l’apertura ai laureandi del quinto anno (universitari con 240 crediti formativi già acquisiti), ma non ha poteri di interdizione rispetto alle scelte ministeriali. I sindacati sono critici, loro difendono i precari storici.

Per la ripartenza del 14 settembre si prevede, tra i diversi problemi di questa estate complicata, un deficit di supplenti al Nord e in generale nelle materie scientifiche. La ministra Azzolina ha scelto “studenti suppenti” per evitare di ricorrere, come accaduto negli ultimi anni, alle chiamate Mad, quelle dei laureati che hanno “messo a disposizione” il loro ruolo per l’insegnamento. Gli universitari di Scienze della formazione, va ricordato, saranno comunque scelti solo se non vi saranno altre possibilità nelle graduatorie naturali.

La ministra Lucia Azzolina ha spiegato che la possibilità offerta agli iscritti di Scienze della formazione dà sufficienti garanzie perché “ci rivolgiamo a studenti in possesso delle competenze derivanti dallo svolgimento del tirocinio”, ovvero il Tirocinio Formativo Attivo. La scelta del 13 luglio è però in contraddizione con la battaglia condotta dalla Azzolina, in nome del merito, per fare i “concorsi in estate”.

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