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Linee Guida, il governo in aiuto dell’Azzolina: subito nuovi fondi. Ma le regioni vogliono fatti concreti

Linee Guida, il governo in aiuto dell’Azzolina: subito nuovi fondi. Ma le regioni vogliono fatti concreti.

Per l’accordo sulle linee guida per il rientro a scuola a settembre bisognerà aspettare ancora. E Lucia Azzolina è sempre più in difficoltà. Il malcontento è rimbalzato dalle piazze ai Palazzi. Governatori e assessori regionali all’Istruzione hanno elaborato proposte di modifica sui punti critici del Piano Azzolina. Proposte che andranno discusse e recepite prima dell’accordo da siglare nella Conferenza Stato-Regioni. Programmata  e poi rinviata a proprio per la presa di posizione delle Regioni, con più di un governatore che ha definito “irricevibili” le proposte.

Per i presidenti e gli assessori all’Istruzione delle regioni, la questione fondamentale riguarda le risorse da stanziare per l’assunzione di nuovi insegnanti e per la riorganizzazione del trasporto pubblico locale. Operazioni che sono conseguenza diretta del nuovo assetto da dare alla scuola secondo le linee guida ministeriali. Linee guida  che prevedono la divisione delle classi in gruppi, l’aggregazione di classi e anni diversi e di discipline diverse, l’utilizzo dei locali esterni agli edifici scolastici per lo svolgimento delle lezioni, ma anche i turni e la possibilità di utilizzare i sabati per garantirli. Punto dirimente questo delle risorse, sul quale i governatori hanno chiesto garanzie precise, al di là degli annunci dei ministri dell’Economia e per i Rapporti col Parlamento, Roberto Gualtieri e Federico D’Incà.

Ancora, dalle Regioni sono arrivate anche critiche sul proseguimento della didattica mista. I governatori chiedono di limitare la didattica a distanza, prevista solo per gli studenti delle scuole superiori. Ma critiche sono arrivate anche sull’assenza di indicazioni specifiche per i bambini nella fascia d’età da zero a tre anni. Infine, altra questione dibattuta, sull’obbligo di indossare la mascherina in aula per alunni e studenti dai 6 anni in su i governatori hanno chiesto espressamente che il Comitato tecnico scientifico riesamini la questione tra qualche mese, alla luce di quello che sarà l’andamento dell’epidemia in prossimità della riapertura delle scuole.

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